giovedì 31 ottobre 2013

Vita da cani: vita da hot dog

Sigla iniziale. 
La conduttrice saluta e presenta il racconto tratto dal bestseller "A dog's life"

Parte prima

A Laurenzia non piaceva il suo lavoro.
Laurenzia era una ragazza hot dog. Ovvero passava sei ore della sua giornata vestita da panino di fronte ad uno dei fast food della rinomata catena Sandwich&Sandwiches, conosciuta anche con l’ambiguo e infelice nome di SS.
Laurenzia, ventun anni, aveva frequentato tre anni di farmacia all’università prima di rendersi conto che in fondo a lei farmacia faceva schifo in barba al fatto che suo padre era farmacista. E adesso, in mancanza di meglio, lavorava come ragazza hot dog al SS.
Laurenzia non era una bellezza: media statura, piuttosto in carne, capelli scialbi e occhi chiari, ma il suo datore di lavoro si complimentava sempre con lei perché era “la migliore ragazza hot dog di sempre!” E questo suo essere migliore consisteva principalmente nel non prendere a calci i bambini che la sbeffeggiavano come invece avevano fatto tutte le altre ragazze hot dog prima di lei.
Laurenzia odiava gli sguardi delle altre persone, odiava la vergogna sul volto dei suoi genitori, ma quello era ciò che il mondo lavorativo offriva e lei non voleva fare la disoccupata né la prostituta. Così Laurenzia si alzava ogni mattina, indossava il suo costume beige e rosso da panino e salsiccia, si piazzava di fronte alla vetrina del fast food con un plico di volantini in mano che distribuiva con un sorriso finto stampato in faccia al suon di “venite da Sanwich&Sandwiches, il miglior hot dog della vostra vita e ve lo dice chi di panini se ne intende.” Detto ciò ammiccava e si preparava alle risate e a volte anche agli insulti dei passanti.

Ma niente era più terribile del mercoledì!
Mercoledì: giorno della coca cola a metà prezzo dove ad annunciare questo lieto evento c’era lui: Pietro. Il ragazzo coca cola!
Pietro era insopportabile. Oltre al fatto che era orribile, piccolo, magrissimo con gli occhiali spessi come fondi di bottiglie e un terribile difetto di pronuncia che le S come quelle di Jovanotti se le sognava, gli colava continuamente il naso in maniera disgustosa. Le sei ore del mercoledì trascorrevano quindi tra un “Venite da Fschandwich&Fschandwiches” e una tiratina di naso e macabri pensieri di Laurenzia su come poteva massacrare nella maniera più dolorosa possibile il suo partner.  Ma ciò che irritava di più Laurenzia era il fatto che chiunque, dalla sua migliore amica, ai clienti, al direttore del fast food era convinto che lei e Pietro fossero insieme. E solo perché erano due sfigati: il ragazzo della coca cola e la ragazza hot dog. Come se i ciccioni dovessero stare con i ciccioni, i cinesi con i cinesi, i biondi con i biondi. Laurenzia odiava questi accoppiamenti combinati. Beh forse li avrebbe odiati di meno se lei non fosse capitata con Pietro.


Un giorno, un mercoledì, Laurenzia arrivò al lavoro, indossò la sua imbarazzante uniforme e si appostò fuori dal fast food. Pietro la salutò: “Ciao Laurenfschia!” E tiratina di naso. Laurenzia gli fece un cenno, poi lo ignorò. Con il suo primo volantino arrivò anche la prima risata di scherno di un bambino. La giornata prometteva proprio bene. Ma, all'improvviso ecco venire verso l’ingresso del fast food Lui. 
Non poteva essere davvero Lui!

Chi sarà questo Lui misterioso? E perché la nostra eroina è così elettrizzata? Non perdetevi la prossima emozionante puntata di Vita da cani: vita da hot dog.
La conduttrice ringrazia e augura buona serata ai bloglettori!
Sigla finale, titoli di coda.

mercoledì 30 ottobre 2013

Via fecis

Puntava al cielo il naso
quando per puro caso

si trovò a distanza d'un dito
un ricordo poco gradito.

Con un passo falsato
dallo sguardo occupato

calpestò, d'un cane, il marrone sbaglio
cane il padrone, non quello al guinzaglio.

E il triste dottore
cogliendo l'odore

guardava il suo camice bianco
stonar con l'odore mai stanco

maledicendo il cielo
per il mancato zelo

del proprietario, che come un sicario
minava al "Gesù", l'ascesa al Calvario.

martedì 29 ottobre 2013

Brevi racconti privi di senso. FINALE!

Puntata finale di questo racconto privo di senso. Siamo giunti contro ogni previsione alla fine e ringrazio tutti quanti per il supporto. Volevo solo specificarvi un punto: la critica sostiene che questo racconto è troppo crudo e tenebroso per i lettori moderni e per essere annoverato tra i classici. Io ribatto dicendo che la mia vena emotivamente schizoide è solo diventata più audace del solito, e che non sarà un posto mancato tra un Edgar Allan Poe e un James Joyce qualsiasi a frenarmi. Bando alle ciance, godetevi quest’ultima puntata e aspettate trepidanti il prossimo racconto. 
Ah, un ringraziamento particolare va al vostro gatto.

D.

Ti sei perso le puntate precedenti? 
Eccole!

Puntata 5-parte prima
Puntata 5-parte seconda

 Puntata 6- Finale. “Una domenica come tante”

L’inseguitore non vedeva più la ragazza, si chinò sulle ginocchia a riprendere fiato. D’un tratto udì un verso che gli gelò il sangue nelle vene. Era un uomo forse, ma quel grido aveva qualcosa di spaventosamente animalesco. E pochi secondi dopo sentì la ragazza strillare. Ma l’eco tra i viali deserti non gli permise di individuare da dove provenissero.
Avanzò di qualche metro, dove quattro vicoli si incrociavano: al centro c’era una fontana. Valutando la situazione, giunse a un accordo con sé stesso.  Avrebbe bevuto un po’ d’acqua, poi sarebbe tornato alla macchina e sarebbe fuggito in un altro Stato. 
Non gli importava più della ragazza, né di chi o cosa aveva prodotto quel verso disumano, né della gente a cui doveva dei soldi.
 L’importante era che fossero lontani. Sarebbe sparito e nessuno l’avrebbe più rivisto.


Mentre l’uomo si avvicinava alla fontana per dissetarsi, la ragazza si voltò e iniziò a correre. Il mangiatore emise un altro ringhio feroce, carico di voglia di uccidere. 
L’uomo stava bevendo quando sentì un altro grido, mentre la ragazza sbucò da uno dei vicoli bui e non gli bastò uno sguardo per capire chi (o cosa) la inseguisse.
 Era tremendo, sporco di sangue dalla testa ai piedi, con un coltello in mano. Sembrava uscito da un incubo. I suoi versi spaventosi fendevano l’aria mattutina. La sua ombra si proiettava in avanti come una maligna protuberanza della sua anima deviata.
La ragazza inciampò e cadde ai suoi piedi. Il mangiatore stava arrivando, aveva rallentato, ma negli occhi si leggeva la sorpresa dell’imprevisto. Ma si sa, spesso gli imprevisti diventano nuove possibilità, se si è abbastanza veloci nello sfruttarle. L’incredulità si trasformò subito in ferocia. 
L’uomo alla fontana era pietrificato, ma quando vide il mangiatore alzare il coltello si lanciò su di lui. La ragazza si aggrappò al bordo della fontana e si rimise in piedi, spaventata a morte, e assistette allo scontro mortale. L’uomo che fino a poco prima piagnucolava aveva bloccato il coltello del mangiatore e gli aveva rotto un polso. Ma lui lo atterrò colpendolo violentemente alle ginocchia. La furia da cui era posseduto non era descrivibile dalla mente della ragazza. Prese il pugnale e con l’altra mano e glielo conficcò nello stomaco.

La ragazza si girò e si mise a correre un attimo prima che le interiora dell’uomo fuoriuscissero in un fiume di sangue. Si girò venti metri più avanti, vedendo solo il mangiatore, piccolo quanto un chicco di riso, abbuffarsi  dell’uomo che, solo la sera prima, le aveva offerto da bere, con quel fare tanto innocuo.

Mentre la ragazza correva, con il viso rigato di lacrime, qualche raggio di sole sbucava qua e là nella foschia e un centinaio di metri più indietro si stava consumando un incubo. Non riusciva a credere a ciò che aveva visto. 

Poco lontano, le campane risuonavano la Messa delle 10. Comunque, sarebbe stata una domenica come tante altre.


lunedì 28 ottobre 2013

Perla della settimana: Billy Wilder

Se proprio devi dire la verità, dilla in modo divertente, quelli che fanno ridere verranno risparmiati.

Billy Wilder 

CSI: Centro Sportivo Italiano o Che Super Incontro?

LA CRONACA

CIZZAGO - PRALBOINO 1 - 6

Ore 9.00 comincia la partita. Sono in chiesa per le confessioni ai padrini dei cresimandi. Serpeggiano voci tra le panche della casa del Signore. Il prete, compiaciuto, crede si tratti di un momento di raccoglimento generale in cui si fa preghiera di gruppo. Ma non si tratta di preghiera! Nel buio del santuario corrono voci incontrollate e pazzesche. Si dice che il CSI Pralboino stia vincendo 20 a 0 e che abbia segnato anche Abbiati Fabio di testa, su calcio d'angolo! Mi inginocchio e prego in cerca di visioni mistiche della partita...lentamente arrivano...sono un fiume di immagini, un fiume in piena che travolge tutto e tutti! Un dominio a tutto campo. Arbitra Jonah Hill di cui abbiamo una diapositiva:


PRIMO TEMPO

1° Calcio d'inizio. Tiki taka asfissiante dei nostri giocatori che toglie il fiato agli avversari, sia per il dispendio fisico che mettono in campo nel cercare di recuperar palla, sia per il nauseabondo odore di grappa e lambrusco che emanano i nostri fuoriclasse;
5° Pablito Barça, faro illuminante, viene steso con un accoltellamento alla caviglia. Eroicamente rimane in campo, anche se la versione ufficiale parla di una totale assenza di barellieri per il soccorso: tutto il primo tempo lo passa trascinandosi a fatica verso il bordo del campo;
7° GOL! Il pendolino Simù riceve e parte palla al piede saltando tutti: guardalinee, arbitro, la panchina, schiva due cacche di cane, tre testimoni di Geova e segna;
8° Prosegue nelle mie visioni il tiki taka. Se nel calcio all'italiana lo chiameremmo giropalla, per gli avversari si tratta di Jirobai, nuovo termine coniato dall'espressione "fa girà i bài" e dall'estetica dei disegnatori di Dragon ball:

13° Arriva il mio turno di confessione: sbaglio subito la preghiera iniziale, il parroco intuisce e prosegue con grande eleganza l'interrogatorio;
17° Dopo una serie di domande arriva il fatidico quesito: mi viene chiesto se bestemmio. Mentre rispondo affermativamente, con lui che scava in profondità sulla natura di questo comportamento (per esempio la "rabbia che porti dentro"), mi interrogo sul pranzo che mi attende il giorno a seguire ed infelice mi dico che di oca ne son stufo;
20° Al termine di 5 Ave Maria e 3 Padre Nostro riprendono le visioni. Siamo ancora nella metà campo avversaria, dominio e Jirobai. Sabatigno ed il pendolino Simù sembrano i terzini di qualsiasi nazionale brasiliana da sempre, Pablito Barça eroicamente è quasi a bordo campo, Paul (Pogba) sgambetta gli avversari con l'ausilio di una gamba in più, Giringiro fa il fenomeno toccando palla meglio di Elena Grimaldi e John Molo Terry si prepara per la miglior scena di sempre del CSI;
25° Fine primo tempo, squadre negli spogliatoi sul punteggio di 0 - 1 per il CSI Pralboino.

SECONDO TEMPO

1° Sostituzione: esce il pendolino Simù autore del gran gol, entra RamOmaR esageratamente motivato a portare a casa l'over 2,5 su cui aveva puntato;
2° GOL! Giringiro riceve un lancio lungo, calcia al volo e segna! Gol da cineteca se solo ne avessi una registrazione video;
3° Sostituzione: dopo un tempo passato a strisciare, finalmente Pablito Barça arriva a bordo ring, "batte il touch" al compagno Kakarta che si scaglia sugli avversari con un lancio dalla terza corda;
7° Sostituzione: Paul (Pogba) lascia il campo per "Old" Moro. Applausi da parte del pubblico femminile che si ammassa alla finestra degli spogliatoi in attesa che il loro beniamino entri in doccia mostrando le sue vere doti;
10° GOL! Abbiati Fabio apre gli occhi dopo la penichella trovandosi un pallone fra le mani! Indiavolato per il brutto risveglio scaglia lontana la sfera che arriva sulla testa di "Old" Moro. Incapace di usare i piedi per motivi che non siano di natura omicida, effettua una sponda di testa che arriva al Giringiro nazionale e qui si ferma il tempo signori. CIAK! Si gira il Giringiro volante che al volante della squadra segna un gol d'una magia felliniana. Gollonzo e 0 - 3 per noi ospiti;
12° John Molo Terry colpisce un pallone di testa ad un'altezza di 10 cm dal suolo. Qui mi suggeriscono di scrivere: "nel compiere l'azione si sbuccia il naso", questa battuta finisce indirettamente col colpire chi vi scrive pertanto per protesta scriverò stronzi col naso: srtobnzi;
14° GOL! Una palla APPARENTEMENTE uscita in fallo laterale non viene sanzionata dal NOSTRO guardalinee; RamOmaR corre per 50 metri bestemmiando e va a riprenderla tra le proteste del pubblico e della panchina avversaria, effettua il traversone e Kakarta la mette facilmente in rete da due passi;
18° GOL! Kakarta impatta a rete un pallone che gli vien ben servito dalle spalle con un tiro DI COLLO PIENO! Alcuni ipotizzano in uno sbilenchissimo ginocchio-stinco-punta, ma le caratteristiche tecniche del nostro Kakarta gli permettono di segnare con ogni parte del corpo;
20° GOL! RamOmaR intercetta un passaggio della fenomenale difesa avversaria e sigla il gol dello 0 - 6; non si segnava tanto dai tempi di Virtua Striker, RamOmaR si sfrega le mani assaporando la vincita imminente;
22° GOL! Segnano finalmente i padroni di casa mandando a puttane la schedina di RamOmaR. Si scatena la furia dei nostri giocatori che già speravano in una serata di alcolismo e pu...ritanesimo. Un giocatore dei rivali mostra al nostro capitano, John Molo Terry, il perfetto parallelismo esistente tra le sue due dita medie. Il capitano, sportivamente, mostra all'allenatore avversario che due dita per esser parallele nel modo migliore devono porsi esattamente perpendicolari al suolo e gli fa notare come;
25° La rissa viene sedata da RamOmaR che tira una pallonata nel mucchio selvaggio dei rivali colpendo l'allenatore nello sfintere anale causando un triplice fischio e fine della partita.

LE PAGELLE

Abbiati Fabio, voto Sonnambulo-. Si addormenta nel viaggio di andata col compagno di reparto Mal-Just Cavalli che gli canta la ninna nanna "si e sei, si e sei!!" invece di "si esse ai, si esse ai!!" (CSI). Si riprende erroneamente nel finale. Avrebbe potuto collezionare ben 50 minuti di sonno, peccato, sarà per la prossima volta.

Il pendolino Simù, voto 7,5. Dopo il gol fugge miracolosamente la conversione dei testimoni di Geova uscendo sostituito dal campo e rinchiudendosi in doccia. Grande prestazione e gran gol.

John Molo Terry, voto 8=>. Il capitano che vorrei non porta al dito l'anello, ma porta il dito all'avversario! Ritorna a casa il giorno seguente alla partita dopo la buona riuscita delle operazioni di recupero a seguito del colpo di testa. Dovete sapere infatti che è caduto nel solco prodotto a seguito della mossa, causato non, come si racconta, dal naso, bensì da un'erezione indesiderata che ha prodotto una voragine nel campo di gioco.

Sabatigno, voto 7+. C'è forse bisogno di descrivere una prestazione del portentoso terzino CSI Pralboino? C'è forse bisogno di sprecare battute di tastiera per parlare di come ancora una volta faccia il suo mestiere, cioè stupire come pochi san fare? C'è forse qualcuno che abbia visto la partita ed abbia voglia di raccontar meglio quello che è successo?

Pablito Barça, voto Soldato Ryan. Riesce a tornare a casa sano e salvo strisciando nel campo di battaglia. Nel dopo partita, lo vediamo più sobrio del solito, probabilmente ancora traumatizzato dalla botta subita. Si rifarà.

Paul (Pogba), voto 7. Meno incisivo, più canino ed infatti abbaia, ma senza mordere, portandosi comunque a casa una prestazione di tutto rispetto.

Giringiro, voto 8. Il Fellini del calcio amatoriale regala una prestazione con dei numeri inimmaginabili, talmente inimmaginabili che non mi soffermerò a raccontarli e mi limiterò a dire: bentornato Giringiro bomber!

"Old" Moro, voto 7/ RamOmaR, voto 7/ Kakarta, voto 9,5. "Old" Moro si dimostra l'uomo in più, quello su cui si può sempre contare in qualsiasi momento della partita, è l'asso nella manica dell'allenatore-giocatore Giringiro. RamOmaR si prenota per le prossime confessioni nella parrocchia di Pralboino dopo l'azione fuori dal campo, entra e non si fa espellere anche se cerca il cartellino in tutti i modi, come un toro loco che insegue il rosso mantello del matador nella corrida. Kakarta è il calcio che si manifesta in un gol da 11 tocchi alla Maradona! 11 tocchi tutti concentrati in un solo tiro: femore-femore-rotula-tibia-tibia-perone-perone-tarso-metatarso-falangi.

sabato 26 ottobre 2013

L'importanza del caffè di mezzanotte

Due ragazzi sono seduti ad un bar, bevono un caffè. È tardi, il bar è vuoto. Discutono sul nuovo articolo da scrivere per il loro blog, non riescono a mettersi d’accordo. Il primo vorrebbe parlare di cinema, il secondo preferirebbe pubblicare un racconto.
Niente. Non riescono a decidere. Il barista fa un cenno verso di loro, è davvero tardi, è ora di chiudere. I due si alzano.
La porta si spalanca, nel bar entra una ragazza. Si scusa per l’ora, chiede se può avere un caffè, deve tornare a casa e non vuole addormentarsi in auto. Il barista un po’ seccato glielo prepara. La ragazza si appoggia al bancone, estrae un quaderno dalla borsa e inizia a scribacchiare. I due ragazzi si scambiano un rapido sguardo, lo stesso pensiero corre nelle due menti.  Si avvicinano al bancone. “Abbiamo un blog. Vorresti scrivere con noi?”
La ragazza sorride.
In realtà non è andata propriamente così, io non guido, non giro da sola di notte e se due ragazzi mi avessero avvicinato probabilmente mi sarei messa a urlare. Ma il senso è lo stesso: una voce femminile nel blog! Mi chiamo Giulia, umanista come i miei due colleghi, scribacchina amatoriale come la ragazza del bar. Cercherò di allietarvi con racconti divertenti (si spera) e parlando di cinema portando nel blog un punto di vista e una sensibilità diversa (femminile ma non mielosa). 
Fine della breve ma intensa presentazione e buona lettura!



venerdì 25 ottobre 2013

Brevi racconti privi di senso.

Puntata 5/2. “Uno spiacevole incontro”

Penultima puntata di questo racconto privo di senso. Confidiamo, in un eccesso di modestia, di dare un senso alla vostra vita. Ricordo inoltre che questo racconto è REALMENTE privo di senso. Cioè, c’è gente che pensa di trovare il senso della vita leggendo libri, racconti, poesie, dialoghi. Pazzesco vero? E io sto cercando di dimenticare in cosa mi sto laureando!

Ti sei perso le puntate precedenti? 
Eccole!




La ragazza riuscì a risvegliarsi, con la testa che gli scoppiava. Aveva una flebile immagine del gatto seduto lì accanto, ma adesso non c’era più. Aprì la portiera della macchina e mise un piede fuori;  mentre l’aria fresca le inondava i polmoni e il sole di novembre le riscaldava il viso, si accorse di essere piena di lividi e botte, sporca di sangue.
La voce di un uomo la chiamò, era tanto vicino che si prese uno spavento.



Sapeva che se avesse svegliato di soprassalto la ragazza in quelle condizioni, probabilmente lei avrebbe avuto un infarto. Oppure sarebbe scappata via urlando, attirando l’attenzione di qualcuno: questo, almeno per lui, significava la galera. Si costrinse a respirare a fondo.
Specchiandosi nei vetri dell’automobile, cercò di darsi una sistemata: con quel po’ di acqua che aveva nella macchina si pulì il viso dal sangue, non potendo però nascondere l’occhio nero e il naso storto. Si tolse la camicia inzuppata e sudicia e rimase solo con una maglietta e il cappotto. La sua mente viaggiava velocissima (per quanto possibile dopo il mix di allucinogeni e whisky), cercando di capire come togliersi dai pasticci.
Ma la ragazza si stava risvegliando, doveva inventarsi qualcosa subito.



L’uomo aprì lo zaino e tirò fuori le sue prede. Dopo essersi inginocchiato, come se stesse preparandosi al pranzo di Natale, iniziò il suo pasto, mentre il sole faceva capolino tra le colline vicino.



La ragazza fissava l’uomo dall’occhio nero che aveva conosciuto la sera prima. Non sapeva cosa dire. Lui iniziò a parlare velocissimo, scusandosi e dicendo che l’avrebbe riportata a casa. Lei non capiva, sapeva solo che aveva freddo e si sentiva sporca. I capelli le ricadevano sulle spalle, umidi.
Ai suoi discorsi lei rimase in silenzio, guardandosi in giro con espressione stralunata. L’uomo si mise a piagnucolare che non voleva andare in galera, non di nuovo.
La periferia della città era il luogo da evitare per antonomasia, non riusciva a capire perché si trovasse lì con quell’uomo patetico a quell’ora tanto strana. Ma d’un tratto le ritornarono alla mente brevi sprazzi, veloci come sogni, allucinazioni della sera prima, e tutti quei gatti. E capì.



L’uomo stava ancora piagnucolando quando la ragazza sembrò colpita da un fulmine: una luce le passò negli occhi, come quando all’improvviso capisci come risolvere un complicato problema di matematica. Allora lei balzò dalla macchina in strada, correndo nella direzione opposta all’uomo, che smise di piangere e si lanciò all’inseguimento, zoppicando a causa delle botte: come un prigioniero che scappa per la sua libertà. In quel momento la sua libertà era quella ragazza: doveva prenderla e tappargli la bocca, se le sfuggiva, per lui era la galera, di nuovo.
La ragazza svoltò prima a destra, poi a sinistra in un vicolo. Entrambi non correvano,più che altro si trascinavano, incespicavano.

Raggiunse un incrocio di quattro vicoli, al centro una fontana. La ragazza girò a destra e si fermò di botto.

Lo spettacolo che aveva davanti era raccapricciante e impiegò una decina di secondi a realizzarlo: un uomo era chino su un animale morto, con le mani toglieva quelli che, con tutta probabilità, erano pezzi di fegato o intestino dell’animale. Dopodiché se li mangiava. L’uomo chino sollevo piano il capo, la guardò e emise un ringhio spaventoso. Si alzò lentamente, le mani e la faccia sporchi di sangue. Scavalcò l’animale e mosse il primo minaccioso passo verso di lei.
Erano distanti forse cinque metri. E l’uomo aveva in mano un coltello.

giovedì 24 ottobre 2013

(Il-y-a-de)s cheveux brûlés

Cantami, o Diva, dei peli di Achille
la crescita funesta; una foresta
che a Carnevale, giorno di gran festa,
prese fuoco per via delle scintille

d'un petardo! Il più testardo tra mille,
un Garibaldi dai piedi alla testa,
deciso a lasciar segno di sue gesta,
spirava menta dalle sue tonsille,

credendo vera la pubblicità
in cui un travestito batte il mostro
cancellandone la vita con gomme

da masticar. Più nero dell'inchiostro,
il bruciacchiato Achille, fece somme
dei peli in salvo, sua vecchia realtà.

E vedendo l'uomo preso a soffiargli
addosso, si avvicinò a lui e gli disse,
parlando con i pugni, che gridargli
basta, bastava a far sì che colpisse
più forte. Amara è a volte la sorte!

mercoledì 23 ottobre 2013

Brevi racconti privi di senso

Ritorna il racconto privo di senso. I colpi di scena non mancano! Spero abbiate preparato birra e popcorn e siate pronti a un finale che rimarrà nella storia della letteratura mondiale, forse secondo solo a Fabio Volo e Federico Moccia. 

Puntata 5/1.  “La fuga e la fame”

Il mangiatore di gatti era furioso. Uscì a buttare la spazzatura, composta dai resti della cena e bottiglie vuote. Poco dopo aprì il frigo: c’erano le interiora di vari animali, vasetti pieni di sangue e altri liquidi chiusi lì dentro da chissà quanto tempo. Il puzzo che usciva dal frigo era rivoltante, ma non ci fece caso. Voleva un po’ di carne fresca. Si vestì, infilò il coltello nella tasca nascosta della giacca e uscì, portando con sé la voglia di uccidere.



Albeggiava. Quando si era svegliato, l’uomo degli allucinogeni aveva il viso ricoperto di sangue e vaghi ricordi nella mente. L’unica cosa che sapeva era che il whisky lo aveva mandato fuori di testa, e che nel bar era scoppiato il caos: a un certo punto qualcuno gli diede un pugno  che gli spaccò in due pezzi gli occhiali (e parte del naso), rialzandosi prese una sedia e gliela scagliò addosso; forse quella era stata la scintilla.
Proprio mentre lo sconosciuto con cui cantava qualche ora prima si svegliò e placcò al volo il barista incazzato riempiendolo di pugni, uno dei ragazzi al tavolo prese di forza la ragazzina con cui stava parlando e fece per portarla nei bagni. Non riuscì a fare due passi che, si ricordava,lui gli aveva rotto in testa una bottiglia di birra. La ragazza, in evidente stato confusionale, gli saltò in braccio e svenne.
Divincolandosi da un altro ubriaco, in un momento di relativa calma riuscì a realizzare che nel bar si era scatenata una vera e propria rissa. Avventori si accalcavano su altri, volavano bottiglie e sedie, la luce era rotta e la musica dava a ciò che stava accadendo un ritmo surreale. Intanto  l’allucinogeno gli deformava la percezione e gli annebbiava la vista.

 Ma forse qualcuno aveva chiamato la polizia. Era per questo che, aggrappandosi a quell’attimo insperato di lucidità, ricordava di essere sgusciato dal retro recando in braccio la ragazzina, sfuggendo al putiferio travolgente. Mise in moto e fuggì per una strada secondaria, evitando le pattuglie in arrivo a sirene spiegate.

La notte non era mai stata così buia. Ricordava di essersi infilato in un vicolo nella zona industriale, di aver chiuso gli occhi e di essersi addormentato, ed ora era lì: nella sua macchina, alle prime luci del mattino, con una ragazza sconosciuta sul sedile accanto, entrambi sporchi di sangue e probabilmente ricercati dalla polizia.



Il mangiatore di gatti scavalcò una recinzione,si avvicinò di soppiatto alla cuccia e conficcò il coltello nella gola dell’animale addormentato. Prese quell’ammasso di pelo ancora caldo e lo cacciò nello zaino. Pensava che non era sufficiente, voleva altri animali e altro sangue.
Poco dopo, vagava per la periferia della città, vittima della sua irrazionalità, vittima dei suoi deliri, rinchiuso in un lungo cappotto marrone sudicio, con i capelli sudici che gli cadevano sul viso scarno e sugli occhi infossati e iniettati di sangue. Scavalcò la siepe e la recinzione di una graziosa villetta tra i capannoni prefabbricati quando all’improvviso sentì un latrato e un enorme cane lupo gli fu addosso ringhiando. Ma la sua follia e il suo istinto omicida prevalsero sulla violenza dell’animale, e riuscì a sopraffarlo soffocandolo.

Nella villa, nessuno udì i rumori dal giardino e il sonno continuava piacevole.

Adesso poteva godersi le sue prede. Scavalcò di nuovo la siepe e si ritrovò nella strada deserta, illuminata  fiocamente dalle prime luci di un sole tetro.

Sulle disgrazie causate dal narcisismo degli uomini (o Sui cornuti)

Breve componimento semiserio.


Sulle disgrazie causate dal narcisismo degli uomini (o Sui cornuti)

Bell’ometto tutto petto 
Senza amanti sotto il letto 

Tutti i dì sempre allo specchio 
Abbellendosi uno spicchio

Braccia, gambe ed anche piedi 
Alla donna non provvedi?

Esercizi d’ogni sorta 
Ed oibò, guardati un po’ 
Più non passi dalla porta!

lunedì 21 ottobre 2013

La storia del mollusco orrendo

C'era una volta un mollusco orrendo.
Era talmente orrendo che morirono tutti.

Fine




(Tutti i diritti ai rispettivi autori. cioè chi?)

CSI: Centro Sportivo Italiano o Cinese Semple Lavola?

LA CRONACA

PRALBOINO - LONGHENA 3 - 3

Ore 9.00 comincia la partita. Arrivo al campo a 9.10, ancora in stato di ebrezza a causa degli aperitivi, e mi ritrovo catapultato in una situazione senza precedenti: 1 - 1 e spettatori in uno stato di sonnolenza avanzata. Arbitra il signor Gaio de Acidis. La temperatura è bollente: tutti piegati dai 90°, da qui si capisce l'euforia dell'arbitro. L'umidità genera segregazione nei confronti dei pezzati che si ritrovano forever "alone".


PRIMO TEMPO

2° GOL! Traversone degli avversari, la palla arriva sul piede di un tale che senza neppur chiedere il permesso insacca. Maleducato;
7° GOL! Sabatigno (ex Roberto Andrea Carlos da...ecc.), scritto proprio -gn-, pareggia i conti su un tiro maestosto, strepitoso, poderoso, malavitoso che francamente non ho visto;                                                   14° Gaio de Acidis chiede con un'accidia senza pari di "giocare al calcio". I ragazzi, dopo 14 minuti di quadrupedia, ritornano a correre su due zampe, ma i segni del passaggio di Gaio de Acidis si sentono;
18° Il bomberissimo Davide sbaglia un gol facile facile facendo presagire l'andazzo della serata. Sabatigno, nell'azione successiva, viene ammonito su un fallo imbarazzante, ma a Gaio de Acidis non gliene sfugge uno di "fallo";
19° Il pendolino Simù spedisce un pallone alle stelle che probabilmente uccide la colomba della scorsa settimana e, con essa, le speranze di vittoria in questa partita;
20° Sabatigno scatenato si invola in attacco, l'azione si risolve in un nulla di fatto e gli avversari ripartono. Arrivati sul fondo per il traversone si vedono soffiare la palla da Sabatigno stesso che, rientrato a coprire in difesa, superando la velocità del suono, toglie palla al rivale e riprende fiato;
21° GOL! Paul (Pogba) scambia la testa di un avversario per la palla, un metro più in là Pablito Barça stende un'altro uomo, è punizione! Assistiamo qui al tiro Mosè: si apre la barriera, si aprono le gambe del portiere Grande Gabu e la palla compie il suo Esodo arrivando in porta. 1 - 2 per gli ospiti;
22° Il bomberissimo Davide serve Luca D. che calcia al volo, ma la porta è stregata. Grande azione dei nostri filibustieri all'arrembaggio;
23° Al limite dell'area non viene sanzionato un fallo evidente a nostro favore. Dimenticate ogni citazione biblica riportata fin'ora in questa cronaca, da questo momento solo bestemmie;
25° Il pendolino Simù aggiunge un'altra stella al firmamento con un tiro, coronando quella che è una serata da dimenticare, si rifarà!

Durante l'intervallo la dirigenza pralboinese parla con l'arbitro, facendo capire al pubblico che almeno un pareggio potrebbe arrivare. Viene nuovamente raccontata la barzelletta dei protagonisti Disney a cena, rovinando ulteriormente il morale di chi vi scrive. La partita riprende al grido di "Arbitro puttana!".

SECONDO TEMPO

2° Paul (Pogba), contrastato dal difensore avversario, calcia fuori di poco...fuori di poco dal confine svizzero;
7° GOL! Arriva il pareggio dai piedi del bomberissimo Davide che sfugge alla marcatura del numero 6 avversario (fino a questo momento soprannominato "lo stronzo" a causa dei suoi continui recuperi) e conclude a rete con un gran gol, è il pareggio;
11° Minuto ricco di eventi. Circola la voce che F. Totti è stato espulso nella partita Roma - Napoli. Si alza una lode al Cristo da tutti coloro che lo hanno al fantacalcio. Chiaramente era una menzogna partita dall'uomo barzelletta Disney. Esce il pendolino Simù ed entra l'AGGHIACCIANDE Alex T., nello stesso istante si celebrano le doti calcistiche di Ronaldo il fenomeno in PES 2008, momento di grande commozione;
13° GOL! Colpo karate di Sabatigno che insacca con una bicicletta spettacolare e pregiata: una Bianchi;
16° Gaio de Acidis ammonisce un avversario ed invita i Savoia a farsi avanti. Per la prima volta, dall'ex famiglia reale, arrivano i ringraziamenti allo Stato italiano per l'esilio;
17° Si apre un dibattito sulle reali dimensioni del pilastro Paul (Pogba). Realtà o finzione? Verità o rappresentazione? Pillola rossa o pillola blu? Vi terremo informati;
18° Il bomberissimo Davide lascia il posto all'allenatore-giocatore, ex bomberissimo, vecchia gloria, autore di millemila gol tra cui, si racconta, 7 in un tiro solo, Giringiro;
19° L'influenzato John Molo Terry, viene allontanato dalla tribuna in quanto uccello (...) del malaugurio. Prima di andarsene riceve anche il nome di Arca della sfiga;
21° GOL! L'AGGHIACCIANDE Alex T., in abbigliamento meno AGGHIACCIANDE del solito, ma pur sempre laccato, perde la marcatura per non rischiare il colpo di testa che gli avrebbe rovinato il taglio di capelli. Gli ospiti pareggiano;
25° La partita si chiude nella più insostenibile tristezza. Il pubblico non pagante e non appagato si consola in abusi di alcool del venerdì sera per dimenticare.

LE PAGELLE

Grande Gabu, voto 6-. Stecca la prima da titolare pagando errori suoi e dei compagni. Il tiro Mosè lo coglie impreparato, ma come ci si può far trovare preparati di fronte all'intervento divino? Sicuri di prestazioni migliori nell'avvenire optiamo per un 6 di fiducia, senza contare il fatto che subire almeno una rete a partita nel campionato amatori è d'obbligo per non demoralizzare gli spettatori.

Il pendolino Simù, voto 5,5. Sbaglia l'approccio alla partita, ma ne conosciamo le cause: volendo evitare cartellini, cerca di ammorbidire il Gaio de Acidis con una prestazione da étoile di danza classica. Questo atteggiamento però produce l'effetto contrario nel Gaio che invece di ammorbidirsi si irrigidisce (...).

Pablito Barça, voto 6,5. Schierato da centrale di difesa, al posto del capitano John Molo Terry influenzato, prende le redini della squadra e cerca come può, di guidarla verso lidi di vittorie e festeggiamenti. Il risultato non arriva, i festeggiamenti sì. Se dovessi dargli un voto sul dopo serata gli darei un 10 per quello che ha mostrato fuori dal campo. Limitandoci al rettangolo verde è stata una buona prestazione.

Sabatigno, voto 7-. Doppietta scoppiettante per l'uomo del momento che col secondo gol non si limita alla rete facile facile, ma estrae dal cilindro una giocata d'alta scuola! Ci chiediamo da dove arrivi tanta grinta, messa sia dentro che fuori dal campo. In un'azione si trova contemporaneamente in attacco ed in difesa, ciò è dovuto al fulmine che lo colpisce causandone un ritorno al futuro: DeLorean del rettangolo verde.

Paul (Pogba), voto 7+. Dove non arrivano le due gambe ci arriva la terza! Mastino del centrocampo tenuto a bada da Pablito Barça esegue il compito alla perfezione, scippando gli avversari di palloni e rotule e se gli rotulano i palloni state certi che c'è da stare attenti. In forma come pochi mostra una gran corsa ed un atletismo impareggiabili. Nota negativa è la testata all'avversario: ci aspettavamo almeno un'ambulanza!

Luca D., voto 6+. Prestazione altalenante, passa da grandi giocate a momenti di riflessione in cui si interroga sulle reali dimensioni di Paul (Pogba), sulla gaiezza del Gaio de Acidis e su quanti metri di distanza debba tenere da quest'ultimo per non rischiare la propria incUlummità.

Il bomberissimo Davide, voto 6,5. Doveva segnare prima o poi e lo fa nell'occasione in cui viene marcato da "lo stronzo" che si dimostra un avversario decisamente tosto. Viene bersagliato tutta partita, ma non molla e se non fosse per il mastino che pressa alle caviglie probabilmente ne segnerebbe un altro! Forza bomber, ne segnerai a catinelle ora che ti sei sbloccato.

Alex T., voto 5/ Giringiro, voto 6. Nulla di personale con l'AGGHIACCIANDE come lui ben sa, ma la prestazione è deludente. Il gol del pareggio arriva su una sua svista e qui ci chiediamo: com'è che i palloni non li vede ma una leggiadra donzella tra mille la sa sempre riconoscere? Giringiro prestazione nella norma, ci ha abituato a 30 gol a partita, ma si limita a cercare di smistare palloni con "lo stronzo" che ringhia alle sue spalle, tornerà al gol, come è vero che tornerà la Primavera!

GALLERIA FOTOGRAFICA:





Note: nella prima immagine vediamo il peggior accappatoio di sempre del Pablito Barça; la seconda mostra la traumatica operazione ben riuscita a cui si è sottoposto il suddetto pochi istanti prima della partita, anestetizzandosi con vodka e rum. La terza foto non so chi sia...è forse Stefano Z. (ex vecchia gloria CSI) spaccato ammerda? La quarta no comment. La intitoleremo semplicemente QUI, QUO e QUA.


domenica 20 ottobre 2013

Brevi racconti privi di senso.

Seconda e ultima parte di questo episodio tanto atteso. La redazione ringrazia ancora tutti i calorosissimi sostenitori, tra i quali San Flaviano, che ci ha contattato personalmente garantendoci un posto in paradiso. Nel frattempo colori, profumi, musica, canti e abusi di allucinogeni!

Puntata 4/2. “Un’insolita allegria”

Come tante altre sere, mise la borsa in macchina, tenendo qualcosa in tasca, e iniziò il giro. Andò dai primi acquirenti di fiducia che pagavano al momento. In contanti.
Passò agli altri, quei porci che a volte erano tanto fatti che si picchiavano tra loro per chi doveva tirar fuori i soldi,  gli stessi che spesso  trovava collassati in una pozza di sangue e vomito. Non pagavano quasi mai regolari, quindi lui doveva attrezzarsi di conseguenza:  gli dava la merda tagliata male,e se poi non pagavano, lui pagava qualcun altro per fargli cambiare idea con le “buone” maniere.

Fermò la macchina. Quel bar era fuori mercato, quindi niente di sospettoso: sarebbe sceso lo per farsi un paio di whisky, come aperitivo, e poi avrebbe continuato il giro.

Dopo un paio d’ore era aggrappato al bancone a intonare con un tizio una vecchia canzone. Lo sconosciuto a un certo punto si addormentò su un divanetto del bar. La stanza girava, girava tutto. Un tavolo rumoroso di giovani cantava e beveva e lui non capiva nulla. L’allucinogeno preso qualche ora  prima dava i primi segni, la luce era… più luminosa e i rumori…più rumorosi. E quello stronzo del barista lo guardava in modo strano. Gli sembrava che i ragazzi al tavolo fossero lontanissimi…e vicinissimi. Due ragazze si avvicinarono. O così gli sembrava. Mentre porgeva la mano gigante e fosforescente alle due ragazze..


Lo sconosciuto porse loro la mano. Era visibilmente brillo, ma sembrava innocuo: era mingherlino e aveva l’aria malaticcia. Nonostante ciò lo notarono subito. Era vestito in modo elegante ma sbattuto, vagamente bohémien. Bevvero insieme, lo sconosciuto stappò una bottiglia di vino e gli offrì due bicchieri. Con gli occhi spiritati, ma di questo non se ne accorsero a causa degli occhiali che indossava, offrì e rioffrì da bere, finchè le due ragazze non si accorsero nemmeno più di quello che stavano bevendo. E  Intorno a loro il trambusto stava crescendo.
La stanza luccicava, girava, le pareti erano oblunghe. Lo sconosciuto sembrava uscito da un quadro di Munch. Era pallido come la morte,  ora altissimo, ora minuscolo. Vide lampadari dondolare e quadri oscillare, l’amica che un momento prima era accanto a lei, ora era ad una distanza infinita… ma poteva raggiungere l’infinito con il lunghissimo braccio che aveva.
E poi gatti, gatti di ogni colore, piccoli e grandi, a strisce, sulle sedie, sui tavoli, appesi al soffitto. La stanza girava, e girava, e girava…la carta da parati era sfumata, non capiva più quando iniziavano le pareti e quando il pavimento.

Le voci erano echi lontani, provenienti da valli nascoste alla vista, il tintinnio dei bicchieri risuonava come le campane a mezzogiorno, e il miagolio dei gatti era sempre più insistente, sempre più spaventoso, e rimbombava nella sua testa. Un enorme gatto la rincorreva, ma lei era al rallentatore, lui alla velocità della luce, ed era sempre più grande e sempre più mostruoso, sempre più terrificante, e si sentiva le lacrime scorrere, e il freddo gelido salirle per la schiena. Qualcuno urlò, ma l’urlo diventò una canzone, molti erano in piedi sulle sedie, lo sconosciuto era pieno di sangue, gli occhiali rotti in viso, le luci da rosse diventavano blu, da blu a verdi, poi di nuovo rosse e persino l’odore di alcol e fumo sembrava avesse una forma e la cambiasse in continuazione.


12 ore dopo era a un paio di chilometri da lì, sdraiata sul sedile di un’auto polverosa,  e non era sola. Un gatto dormiva sul sedile accanto. Riuscì appena a realizzarlo nella sua mente che svenne di nuovo.

venerdì 18 ottobre 2013

Brevi racconti privi di senso

I residui del nostro amato santissimo patrono ci hanno permesso di partorire questo nuovo episodio del racconto senza senso. La lunghezza dell’episodio è proporzionata  alla quantità di alcolici ingeriti, pertanto la redazione ha deciso di dividere in due l’episodio. Oggi il primo, gran finale i prossimi giorni. Gatti, mescalina, sole, vento, vino e trallallà (cit).

Puntata 4/1. “Di qualcosa bisogna campare”
Erano passati diversi giorni, ma del gatto non c’era traccia. Aveva battuto in lungo e in largo il quartiere in cui abitava e anche quelli adiacenti, chiamandolo a gran voce, senza mai ottenere risposta. All’inizio non si era particolarmente preoccupata ma ritornando a casa la prese un velo di apprensione e, confidando che il gatto sarebbe tornato nel giro di qualche ora, si rituffò sui libri.
L’uomo di mezza età che aveva osservato la macabra scena della donna e del bambino accese il fornello e si mise a sbattere due uova nel tegame. Il mal di testa lo tormentava da giorni e si sentiva come le due uova, strapazzato. Gli occhi erano arrossati, le labbra secche e pallide, le borse sotto gli occhi gonfi. La foto impolverata di una donna lo scrutava sorridente dalla credenza nell’angolo della cucina. Chiuse le tende e mangiò tenendo sollevata la testa con una mano, contrastando il senso di nausea che gli opprimeva lo stomaco.
Poco dopo, nello scantinato, ricominciò il processo che aveva interrotto poche ore prima, reggendosi in piedi a stento. Era un mestiere ingrato, pensava l’uomo, ma di qualcosa bisogna pur vivere. Agguantò la pianta di peyote e si mise al lavoro, pensando al “giro” che avrebbe dovuto fare nei giorni successivi. E rimase a estrarre mescalina per quasi tutto il resto della notte. Era un mestiere ingrato, continuava a pensare, ma lo doveva fare.
Quantomeno per non trovarsi una pistola puntata alla tempia il giorno dopo.
Morto! Pensava. Morto! Sparito! Da 15 giorni! Lanciò via il cellulare che continuava a squillare e sprofondò il viso rigato di lacrime sotto il cuscino.


FINE PRIMA PARTE

giovedì 17 ottobre 2013

L'ottimista...e il profumo della vita!

Rima: ABBAC-CDDCE-EFFEG-GHHGI ecc.
Versi ottonari.

Passeggiava per la strada
tutto avvolto nel cappotto
un ometto il cui sol motto
era: “Vada come vada,
il sorriso è sopra a tutto!”.

Soddisfatto del suo frutto
d’un pensiero contraffatto
da una trappola fu attratto
d’un uccello farabutto
che sostava su una pianta.

“Sento un suono che m’incanta
provenir da quelle foglie!”.
Per dar sfogo alle sue voglie
corre e grida: “Chi è che canta
sopra all’albero di mele?”.

Note dolci come il miele
s’aspettava l’ottimista,
ma un piccione non è artista,
i cappotti non son tele
e la merda non pittura!

Fu così che la “tintura”
sulla faccia gli dipinse
un bel grugno che lo spinse
a dir: “Dio, che fregatura!”.
E guardando l’uccellaccio

si puliva con lo straccio
e pensava col sorriso
per la cena sul suo viso:
un contorno di carpaccio
per piccione cotto al forno!

mercoledì 16 ottobre 2013

Brevi racconti privi di senso.

E rieccoci con il nostro racconto privo di senso. Sono stati giorni impegnativi in cui il nulla che avevamo da fare ci ha portato via più tempo del previsto. Oggi la storia prende una piega inaspettata e lievemente trash, esattamente come i miei capelli quando mi faccio lo shampoo con l’olio delle patatine fritte. Ma questa,  fortunatamente,  è un’altra storia…

Puntata 3. “A portata di mano”

Mentre lei si passava le mani tra i capelli, a poche centinaia di metri di distanza un uomo di mezza età era seduto in terrazza su una sedia a dondolo, a godersi l’alba nel dopo sbornia, incredulo per ciò che stava vedendo. La sua vicina di casa era evidentemente uscita di senno: correva da una parte all’altra del giardino in stato confusionale, in vestaglia da notte rosa e brandendo un coltellaccio da cucina. Nell’altra mano aveva una mano.

Steso ai suoi piedi, un ragazzino rantolante che aveva forse nove o dieci anni, era sporco di sangue e gridava aiuto. Poco lontano da loro due, un piatto con una torta. L’uomo in terrazza supponeva che la sostanza rossa non fosse esattamente crema di fragole e mirtillo.

Mentre osservava stralunato, con il sole negli occhi e l’alcol nel sangue,sopraggiunse l’ambulanza e notò appena un tizio che correva sul lato opposto della strada portandosi in braccio un gatto.


Rientrò, chiuse la porta, cercando di convincersi che fosse un’allucinazione dovuta alle metanfetamine. Per risolvere i suoi dubbi, tirò fuori dalla dispensa una bottiglia di whisky, accese la tv buttandosi sul divano e iniziò a tracannarsela. Del resto, non aveva molta importanza. Poco dopo si appisolò.

lunedì 14 ottobre 2013

CSI: Centro Sportivo Italiano o Culo Se Leggi?

LA CRONACA

BASSANO - PRALBOINO 1 - 3

Ore 8.30 comincia la partita che sin dalle prime battute si dimostra particolarmente aggressiva, arbitra il signor, o la signorina, Herbert Ballerina con permanente anni '80.
L'umidità è del 100%, la temperatura è di 12° tranne in tribuna dove il tripudio riscalda anima e core, gli spettatori (una cinquantina) si dividono in allegri (40%), sobri (35%), ubriaconi molesti (25%). Degna di nota la presenza di bambini in evidente stato confusionale che corrono a bordo campo in cerca di sogni perduti: primi sintomi di crescita?

PRIMO TEMPO
1° GOL! Doccia fredda per i nostri eroi(nomani) che scoprono di trovarsi su un campo da calcio e non alla sagra di San Flaviano. Gran botta da fuori area e gol degli avversari, incolpevole il portiere Abbiati Fabio in pieno stato di ebrezza ed assuefatto dalle compresse giorno e notte. Pansù;
4° Lo straripante Roberto Andrea Carlos da Silva Rocha (R.A.C.d.S.R.) suona la carica. Richiama i ragazzi all'ordine e sulla fascia sinistra è letteralmente indiavolato! Fa quello che vuole e probabilmente, il merito di ciò, è in gran parte dovuto all'assenza di righe che delimitano i bordi del campo. La palla arriva al bomberissimo Davide che cerca di impattare a rete, ma non va;
5° GOL! Uno due di precisione tra R.A.C.d.S.R. ed il bomberissimo Davide. Solo davanti al portiere R.A.C.d.S.R. non perdona e pareggia i conti. Pareggio che vale doppio se si considera la bruttezza delle maglie degli avversari: nere con un motivo a spirale rosa sul davanti;
8° La partita si fa particolarmente violenta. L'arbitraggio, apparentemente all'inglese, si mostra per quello che è: il signor Herbert Ballerina non ha con sé i cartellini, pertanto tende a non sanzionare i falli;
10° "Old" Moro imprime a fuoco il logo del pallone sulla schiena di un avversario con una mina. Pochi secondi dopo Abbiati Fabio si prende una pausa con un cartellino azzurro (chiaramente verbale, in quanto assenti i cartellini) e viene sostituito in porta dal fantasista Kakarta. Ovazione del pubblico, la partita prosegue a ritmi serrati;
14° Herbert Ballerina evita un pallone con un incredibile movimento Allegro (vedi danza classica) e riceve gli applausi da parte degli spettatori felici per la commistione di tipologie sportive in campo;
19° "Old" Moro riceve una palla da calcio d'angolo e calcia in mezza rovesciata sopra la traversa. Capisco l'incredulità di chi legge "Old" Moro e mezza rovesciata nella stessa frase, ma oltre a collezionare ossa sul campo fa anche questo il mediano del CSI Pralboino;
25° Il pendolino Simù esegue un "coast to coast" arrivando a un gran tiro deviato in angolo dal portiere. Azione degna di nota, soprattutto se si considerano le dimensioni del campo alla Holly e Benji. Fine primo tempo, tutti a bere un sambuca al bar dell'oratorio di Bassano.

SECONDO TEMPO
1° Il CSI Pralboino sostituisce Kakarta con Pablito Barça per aumentare le possibilità di una sparatoria finale;
4° Lieve pallonata al guardaline-e tifoso occasionale sampdoriano che ringrazia sportivamente il suo aguzzino;
6° L'entrata di Pablito Barça si fa subito notare; scatta una mini rissa che vien subito sedata da Herbert Ballerina a suon di cartellini immaginari;
8° Esce "Old" Moro entra Paul (Pogba), se si somma a ciò la presenza in campo di John Molo Terry son 62 sul campo! Il divario con gli avversari è lampante, basta guardare le maglie imbarazzanti che indossano;
9° Miracolo! Alcuni parlano di un ritorno del mago Silvan, ma tutti in cuor loro sanno che trattasi d'intervento del Santissimo Flaviano. Una palla viene calciata nella stratosfera, precipita tra le fronde di un albero e ne esce mutata in colomba! Il Santo è dalla nostra, possiamo vincere;
12° GOL! Serie di rimpalli su un'azione rocambolesca, la palla arriva tra le grinfie del pendolino Simù che senza pensarci due volte insacca! Siamo in vantaggio, la tribuna dei fedeli comincia a pregare in ossequioso silenzio;
14° Il pendolino Simù viene verosimilmente ammonito;
18° Preghiere rotte da un'ovazione per il bomberissimo Davide: fino a questo momento un vero e proprio pilastro (oltre a Paul (Pogba) e John Molo Terry per motivi extracalcistici) viene osannato dagli spettatori che cominciano a chiamarlo col nome di Flaviano, vedendolo come la possibile reincarnazione del loro beneamato Patrono;
20° GOL! Il bomberissimo Davide ricambia l'affetto procurandosi un rigore. Dalla panchina sopraggiunge un coro di ostie e madonne. Pablito Barça si prende la responsabilità e spiazza il portiere calciando alla perfezione! Gol dell'1 - 3, i nostri ragazzi sono ad un passo dall'impresa;
25° Arriva il fischio finale, si scatena un battibecco con gli avversari, qualche spintone, qualche insulto condito da sane minacce, si va negli spogliatoi! Questo è ciò che significa terzo tempo nel campionato amatori.

LE PAGELLE
Abbiati Fabio, voto: 6,5. Non ha più lo smalto di un tempo, quello rosa, di quando amava tingersi le unghie e indossare parrucche biondo platino, ma, calcisticamente parlando, c'è! Era il caso di appendere gli scarpini al chiodo? Se non fosse per quel diavolo tatuato sul petto potrebbe tranquillamente essere annoverato tra i più grandi di sempre, tuttavia mi chiedo: avrebbero assegnato il nostro rigore senza quel diavolo?

Il pendolino Simù, voto: 7+. Prestazione di forza la sua, coronata da un gol da vero rapace. Quanti ancora ne segnerà in questo campionato? Viene ammonito, ma non perde la testa, copre bene e lascia un segno indelebile a fine partita negli spogliatoi rompendo un vetro: dove passa il pendolino Simù il vetro torna ad esser sabbia!

John Molo Terry, voto: 7. Quando il capitano scende in campo, scusate la volgarità, ma si vedono i coglioni! Quelli veri, di chi ha le palle e non esita a tirarle fuori nel momento del bisogno. Se fuori dal campo è una macchina da feste, dentro al campo sperate di non averlo come avversario. Il leone capobranco non si vede dalla potenza dei ruggiti o dalla folta criniera, bensì dalle dimensioni del suo pen...sare da capobranco! Tutto cuore, LEADER.

R.A.C.d.S.R., voto: 7,5. Poteva cortesemente limitarsi al "compitino" senza strafare, soprattutto considerando il nome che la redazione del CaffèCorretto gli ha affibbiato. Poteva facilitarmi la vita comparendo in poche azioni, vivendo 50 minuti nell'anonimato, ma questo non è lo stile di Roberto Andrea Carlos da Silva Rocha che regala una prestazione da trascinatore vero dentro e fuori dal campo. Nel timore di un'altra sua partita a questi livelli, la redazione si impegna a trovargli un nuovo nome.

"Old" Moro, voto: 7-. Mi limito a dire: mezza rovesciata da calcio d'angolo condita da una partita da vero duro, ma soprattutto...mezza rovesciata da calcio d'angolo?!? Stiamo scherzando vero? Delirio totale, se segna in questo modo gli offrirò da bere ritirandomi dal seguire le partite degli amatori.

Kakarta, voto: 6,5. Degna di nota è un'azione solitaria che lo porta a sfiorare il gol, generoso quando sostituisce Abbiati Fabio in porta, si fa trovar pronto alla prima chiamata da titolare. Suo è uno stop a (in)seguire a centrocampo, alcuni sostengono fosse un passaggio, sta di fatto che un tocco di palla così è da censurare quanto un porno della categoria Asian.

Il bomberissimo Davide, voto: 8. Quanto è forte il bomberissimo? L'avevamo lasciato la scorsa settimana con una grande prestazione, questa settima è il migliore in campo. Non perde un pallone, fa salire la squadra, grande protezione di palla e grande senso della posizione. A fine partita gli chiedo cosa lo spinga a giocare negli amatori, non risponde in quanto chiaramente in stato di ebrezza, ma in cuor mio so che nella sua testa, le parole che avrebbe voluto dirmi sono: "In tutta la mia vita ho pensato che l'alcolismo fosse un problema da debellare. Grazie a questi ragazzi ho capito che è un dono del Santissimo Flaviano!".

Pablito Barça, voto 7-/Paul (Pogba), voto 6,5. Dalla panca con furore, cambi azzeccati che non danneggiano la squadra e mantengono il livello. Pablito barça accarezza la palla con tocchi pregiati, sfornando azioni che partono dai suoi piedi fino ad arrivare alla vittoria. Genio e sregolatezza si fa trovare ubriaco alla cena di squadra dopo pochi secondi: un vero bomber non perde tempo in inutili chiacchiere, ma in parole sbiascicate da ubriaco. A Paul (Pogba) il lavoro sporco per garantire protezione a Pablito Barça, è un'accoppiata vincente: piedi buoni e carattere sregolato, due mattoni e carattere tranquillo. Il centrocampo così è un piacere per gli occhi.

GALLERIA FOTOGRAFICA:
Il triste rapporto del pendolino Simù col vetro:

La dirigenza che bussa prima di entrare nello spogliatoio della squadra:


Pablito Barça nel post-partita:


Brevi racconti privi di senso.

Continua oggi il nostro racconto privo di senso. Vorrei ricordare che questa storia è priva di qualsiasi riferimento spaziale e temporale, in compenso vogliamo diventare il vostro punto di riferimento per quando andate sul cesso e non sapete come ingannare il tempo (per ingannare lo spazio ci stiamo attrezzando).
In questa puntata Lei si risveglia dalla serata traumatica presumibilmente dopo aver bevuto troppo e aver rischiato di diventare un mazzolino di fiori attaccato al guardrail, situazione in cui tutti ci ritroviamo ogni domenica matt…aspetta, esiste la domenica mattina?!


Puntata 2. “Il gatto è servito”

Quando si svegliò, il sole era già alto e in bocca aveva un retrogusto poco piacevole. Cercando di capire in quale emisfero si trovasse e dove fossero le sue pantofole, si sedette sul letto mentre tentava di opporsi al senso di nausea.
I libri di scuola erano posati sulla scrivania, come abbandonati da secoli, e la bottiglia d’acqua accanto al letto era vuota. Il gatto era rimasto sul letto fino a poco prima, ma a quanto pare aveva trovato di meglio da fare che sputacchiare palle di pelo comodamente disteso sul piumone. Probabilmente stava cagando sul tappeto della cucina, come sempre. Se non perdeva quel dannato vizio, pensava sempre lei, prima o poi lo avrebbe portato al ristorante cinese in fondo alla strada.

Qualcuno suonò alla porta.

Passandosi le mani tra i capelli e combattendo contro il mal di testa che le picchiava sulle tempie come un martello, andò ad aprire. Non aveva la minima idea di che ore fossero. Quando aprì la porta, non c’era nessuno: forse era solo uno scherzo. Comunque, era uscita di casa in pigiama e notò subito la vecchia vicina stronza che la scrutava da dietro le tendine.
Mandandola mentalmente a quel paese, rabbrividì per l’umidità e il freddo nonostante il sole le illuminasse il bel viso giovane e segnato dalle birre di troppo della sera prima.
Tornò in casa e si rimise a letto.


Poco lontano dal suo quartiere,  un uomo mangiava il suo gatto.

venerdì 11 ottobre 2013

Canto liturgico sui problemi della vita n.1

GLI INCONTINENTI

Vittima:
"Gli incontinenti vagano
sul filo d'un rasoio
in continenti cercano
un bagno anche per loro

sperando che sia libero
si fanno avanti in coro
spirando un soffio vivido
nel bagno a fianco muoio".

Coro:
"L'incontinenza è un crimine
la merda non è d'oro
le serenate candide
nei cessi che tesoro

canzoni in solitudine
solisti della tromba
rimane l'inquietudine
se il figlio non affonda".

Incontinente:
"Profumo di salsedine
miraggio ormai lontano
la primavera è rondine
l'autunno la mia mano

corrotta da un esubero
d'un pranzo traditore
saluto in modo timido
celando il brutto odore".

martedì 8 ottobre 2013

Pascolando tra le opere del Pascoli, il novenario si piega in una dedica alla curiosità che è donna.

Alla Dama dal naso "curioso"

Se solo sapessi che cosa
concima quel fiore spinoso
che tutti ormai chiamano rosa
ma veste un mantel sanguinoso
terresti lontano quel naso
poiché quel profumo è dipeso
da ciò che dal cesso per caso
finito per terra disteso
si vanta d'avere buon uso
nel crescere fior che n'è intriso.
Chissà che ficcandoci il muso
ti cresca un bel naso sul viso!

lunedì 7 ottobre 2013

Brevi racconti privi di senso

Introduzione. 

Comincia da oggi il racconto a caso. La storia non ha trama predeterminata e quindi non sappiamo dove andremo a parare, è completamente priva di ispirazione e introspezione, ma è appositamente pensata per farvi sprecare tempo. Ciò che scriviamo è frutto della nostra mente, ciò che pensiamo è frutto della nostra dipendenza dall'etanolo, quindi capite in che circolo vizioso ci siamo cacciati.
Volevo scrivere qualcosa di simpatico, non ci sono riuscito. Beh, cazzi vostri.


Puntata 1. "senza titolo"


Le persone intorno chiacchieravano. Lei ebbe un breve sussulto e si risvegliò. Prese il bicchiere posato sul tavolo. La birra era pessima, amara. Fuori, piovigginava appena e l’aria era fredda: non si vedevano luci nel cielo, solo bagliori offuscati dei lampioni vicino alla strada.
Osservò i divani in pelle e le persone che ci erano sedute. Niente, chiacchieravano. Qualcuno guardava distrattamente l’ora o il cellulare, qualcun altro sembrava interessato alla carta da parati sciupata e scolorita dal tempo.
Assaggiò di nuovo la birra, sempre amara, e tentò di infilarsi nel discorso che volteggiava al suo tavolo senza però interessarsene. Del resto, non erano grandi discorsi e fuori pioveva sempre di più.
Posò il bicchiere e andò a pagare. Forse era meglio tornare a casa. Fregandosene del soprabito che andava inzuppandosi, arrivò alla macchina. Da dentro, le gocce di pioggia rendevano le luci del locale solo un confuso miscuglio di colori tremolanti.
Se ne tornò a casa.

Il giorno dopo era una bella giornata e la luce risplendeva nelle pozze d’acqua.

sabato 5 ottobre 2013

CSI: Centro Sportivo Italiano o Crime Scene Investigation?

Apre oggi la rubrica dedicata alla mia squadra del cuore: il CSI Pralboino (calcio a 7). Laddove finisce il calcio e comincia la violenza vi è il CSI. Ci occuperemo prevalentemente di analizzare le partite in casa, fornendo una cronaca (chiaramente di parte, per timore di ritorsioni fisiche su chi scrive) e delle pagelle, dove la valutazione è impostata da criteri seri e scientifici: si gioca il venerdì sera, finita la partita bevo per dimenticare, il giorno dopo ricostruisco ciò che ho visto attraverso la logica di Walt Disney.

LA CRONACA

PRALBOINO - CORZANO  3 - 3

Ore 9.00 comincia la partita, arbitra il signor Peter Griffin, così soprannominato dalla trentina(?) di spettatori presenti.

PRIMO TEMPO
9° GOL! Youtube segna con uno strepitoso destro rasente il palo. Avversari fino a questo momento impalpabili;
10° Il capitano John Molo Terry chiede alla squadra di ragionare, i coltelli vengono riposti a bordo campo;
11° Senza alcuna logica si scatena una bolgia tra gli spettatori, è festa grande;
12° Un ultrà estremista da del delinquente ad un avversario;
14° Il signor Peter Griffin prende l'ennesima decisione a sfavore della squadra di casa. Per protesta comincia a serpeggiare tra la folla un telefono che mostra video imbarazzanti;
15° GOL! Kévin Ramzi Constant segna col suo impareggiabile tiro dinamite(spenta) su invito di Youtube;
17° GOL! Gli avversari si rifanno sotto. Solo fortuna;
20° GOL! Il pendolino Simù non si lascia sfuggire la sponda, servitagli dal bomberissimo Davide, e insacca;
21° Squilla ripetutamente il telefono del guardalinee scatenando il malumore dei presenti;
25° Punizione. I tifosi suggeriscono a Kévin Ramzi Constant di tirarla col naso. Calcia il pendolino Simù, palla fuori, si va negli spogliatoi sul punteggio di 3 a 1 per la squadra di casa.

SECONDO TEMPO
2° GOL! John Molo Terry strattona un giocatore in area, è rigore. Per la rabbia strattona anche il direttore di gara Peter Griffin rimediando un cartellino giallo. Momento concitato, sia per la tensione del calcio di rigore sia per il racconto della barzelletta*. Gol degli avversari;
4° Viene ammonito Luca D.; fino a questo momento aveva deliziato la platea con le sue doti da musicista di parastinchi avversari, ma stecca una nota;
6° Punizione insidiosa del pendolino Simù. Stanno ancora cercando il pallone;
7° Kévin Ramzi Constant mostra una seria carenza di O2. I tifosi lo esaltano con cori ramzisti. Esce Youtube, entra (subito sulle caviglie di un avversario) "old" Moro;
17° Dopo 10 minuti di concerto da parte della coppia "old" Moro-Luca D., la partita si fa, se possibile, ancora più cattiva;
18° Esce il pendolino Simù, entra Alex T. con calzettoni fin sopra il ginocchio; AGGHIACCIANDE!
19° Il bomberissimo Davide commette fallo su un avversario, gli porge la mano per aiutarlo a rialzarsi e, quando pare trionfare la sportività, gliela toglie facendogli uno scherzone! Bomberata per il bomberissimo;
20° GOL! Il pareggio degli avversari arriva su una gran punizione a giro. Incolpevole il portiere "young" Moro, distratto da un nitrito del portiere in seconda, suo rivale;
24° Luca D. calcia una punizione che, a detta sua, finisce dritta dritta nel bioparco;
25° Paul (Pogba), subentrato al bomberissimo Davide, subisce fallo. Punizione dell'AGGHIACCIANDE Alex T. a cercare l'incornata vincente di Paul, ma è un nulla di fatto e finisce 3 a 3.

LE PAGELLE
"Young" Moro, voto: Cavalli. Incolpevole sui primi due gol, si fa distrarre dai nitriti del compagno e rivale, subendo la rete del pareggio.

Kévin Ramzi Constant, voto: 6+. Buona la prestazione nel primo tempo, sua la rete del 2-0, cala vistosamente nel secondo. Splendida la sgroppata che lo porta dal campo al bar a bersi una birra.

John Molo Terry, voto: 6. Ottima prestazione nel primo tempo, dove dirige la fase difensiva con raziocinio e serietà. Nel secondo causa il rigore del 2-0 e, con l'affaticarsi dei compagni, si trova ad affrontare le sempre più numerose incursioni avversarie. Eccezionale è quando butta a terra un avversario in area con una spinta, lo aiuta a rialzarsi con irruenza e lo spinge nuovamente.

Il pendolino Simù, voto: 6. Sulla destra i palloni son pochi, ciò non toglie che si porta a casa la pagnotta anche stavolta, realizzando un gran gol. Se provasse anche di sinistro avrebbe l'X-FACTOR, ma sarebbe tutt'altro programma.

Youtube, voto: 6,5. Autore del primo gol, assist sul secondo, tunnel ad un avversario che i tifosi sbeffeggiano ancora! La piattaforma web non delude le aspettative, pecca sul taglio di capelli che gli toglie almeno mezzo voto, ma per il resto bella partita.

Luca D., voto 6. Chi se lo ricordava attaccante deve abituarsi al suo nuovo look(a). Da mediano a seconda punta, si muove diligentemente sul fronte centrale. Ancora si sente l'eco dei tacchetti su un avversario, la pecca è che non ci prova: se calciasse più a rete probabilmente ne vedremmo delle belle.

Il bomberissimo Davide, voto 6+. Un assist ed una sfiga impareggiabile sotto rete. Ogni volta che gli si da palla si gira e potrebbe andare a concludere, ma, forse per un passo di troppo, forse per la mancanza di cinismo da assumersi a grappe nel pre-partita, non arriva al gol. Il quantitativo di palloni che può gestire non è dei migliori, se gli arrivassero più palle a terra probabilmente avremmo un vero goleador! Bomberata sullo scherzone della mano da 10 e lode, continua così!

"old" Moro, voto 6/Alex T. e Paul (Pogba), s.v.. Essendo entrati dalla panchina ci si aspettava il cambio di rotta che tuttavia non è arrivato. Di Paul (Pogba) ci ricorderemo quella che è definibile come la peggior simulazione della storia del CSI, senza un urlo di dolore, in ritardo dal contatto e non sanzionata dal signor Peter Griffin. Ultimi rigurgiti di una lealtà sportiva che andrà via via sparendo?

*LA BARZELLETTA: Ci sono Paperino, Pluto e Topolino in un ristorante bresciano. Arriva il cameriere e gli chiede: "DISNEY?". Risate zero.

Angelo P.

giovedì 3 ottobre 2013

Non si beve alla mattina

 È nei bar e nelle osterie dove nascono leggende e poesie.

 È lì dove persone normali diventano funaboli della musica e delle parole e si lanciano in virtuosismi pericolosi, partendo da una solida base di bevande alcoliche e schiantandosi in fine per terra dalle risate o  tramortiti dal vino.

 Certo, non tutti si chiamano Lucio Dalla o Fabrizio de Andrè, ma ognuno di noi sa che in fondo non c’è luogo migliore per ammirare l’ingegno umano se non quello dove possiamo bere e parlare e cantare, in libertà.

 E non ci sono limiti a quello che si può dire: dal sobrio e impegnato discorso sulla politica, a quello bagnato di alcol sul senso della vita, agli insulti sull’ultima giornata sportiva, ai deliri sull’amore perduto di un amico d’infanzia.
Spessissimo, lo sappiamo, tutto finisce in vino e birra e qualcuno ubriaco sulla strada di casa, che chissà come appare lontanissima.

Ma sempre, davvero sempre, tutto inizia con un caffè. Buono o pessimo che sia.

 Il caffè è l’inizio di ogni cosa che conta, e metaforicamente questo blog vuole essere qualcosa del genere. I vostri affezionatissimi (ci stiamo già allargando un po’) Dave G, filosofo a tempo perso, e A., simil-poeta corrotto dai fumi malvagi dell’alcol, vorranno ricostruire queste atmosfere di amicizia, follia, disagio e magia portando pensieri, cose serie, cose meno serie e stronzate a trecentosessanta gradi.

E voi attenti al prossimo caffè che bevete, potrebbe essere corretto..


Dave G

Il Caffè della Peppina

Signore e Signori, siamo ufficialmente in onda. Un po' MAROCCHINI, un po' AMERICANI, ma soprattutto padani. Di quella Padania tanto cara a Gianni Brera poiché Padania è indicazione geografica e non politica! Terra di bar (non pub) e di osterie. Ci affacciamo alla rete con un'unica intenzione: l'amore per la discussione da bar, moderna evoluzione dell'agorà greca. In questa sede avremo modo di scambiarci battute, motti di spirito, poesie, osservazioni sul passato, presente e futuro poiché si, il caffè ha il dono della preveggenza! Parleremo di sport e di politica, di letteratura, cinema, musica e di tanto altro ancora; in fin dei conti al bar, di fronte ad un caffè, di cosa si parla se non di tutto? Vostro punto di riferimento sarà un DOPPIO formato da due umanisti della peggior specie: Dave, filosoficamente parlando, "G" dove "G" sta per il punto che cercheremo di raggiungere, scritto dopo scritto, fino ad arrivare a farvi letteralmente godere. Nel caso inverso sarà l'impotenza dell'ansia da prestazione a farci sfigurare ai vostri occhi, cosa che speriamo non accada mai! Mi sono ESPRESSO bene? Chi scrive è il vostro Angelo (custode) P. letterato moderno che al posto d'insultarvi chiamandovi "Capra" ed imperandovi-spolveriamo un po' di lessico datato-di legger Dante vi consiglierà d'ascoltar Capra, Durante la lettura di Dante. Spero d'aver SHAKERATO il vostro interesse e che questo, speranzosamente LUNGO, rapporto abbia inizio.

P.S.: per un CORRETTO abbigliamento visto il clima infelice si consiglia felpa con CAPPUCCINO.