giovedì 3 ottobre 2013

Non si beve alla mattina

 È nei bar e nelle osterie dove nascono leggende e poesie.

 È lì dove persone normali diventano funaboli della musica e delle parole e si lanciano in virtuosismi pericolosi, partendo da una solida base di bevande alcoliche e schiantandosi in fine per terra dalle risate o  tramortiti dal vino.

 Certo, non tutti si chiamano Lucio Dalla o Fabrizio de Andrè, ma ognuno di noi sa che in fondo non c’è luogo migliore per ammirare l’ingegno umano se non quello dove possiamo bere e parlare e cantare, in libertà.

 E non ci sono limiti a quello che si può dire: dal sobrio e impegnato discorso sulla politica, a quello bagnato di alcol sul senso della vita, agli insulti sull’ultima giornata sportiva, ai deliri sull’amore perduto di un amico d’infanzia.
Spessissimo, lo sappiamo, tutto finisce in vino e birra e qualcuno ubriaco sulla strada di casa, che chissà come appare lontanissima.

Ma sempre, davvero sempre, tutto inizia con un caffè. Buono o pessimo che sia.

 Il caffè è l’inizio di ogni cosa che conta, e metaforicamente questo blog vuole essere qualcosa del genere. I vostri affezionatissimi (ci stiamo già allargando un po’) Dave G, filosofo a tempo perso, e A., simil-poeta corrotto dai fumi malvagi dell’alcol, vorranno ricostruire queste atmosfere di amicizia, follia, disagio e magia portando pensieri, cose serie, cose meno serie e stronzate a trecentosessanta gradi.

E voi attenti al prossimo caffè che bevete, potrebbe essere corretto..


Dave G

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