giovedì 31 ottobre 2013

Vita da cani: vita da hot dog

Sigla iniziale. 
La conduttrice saluta e presenta il racconto tratto dal bestseller "A dog's life"

Parte prima

A Laurenzia non piaceva il suo lavoro.
Laurenzia era una ragazza hot dog. Ovvero passava sei ore della sua giornata vestita da panino di fronte ad uno dei fast food della rinomata catena Sandwich&Sandwiches, conosciuta anche con l’ambiguo e infelice nome di SS.
Laurenzia, ventun anni, aveva frequentato tre anni di farmacia all’università prima di rendersi conto che in fondo a lei farmacia faceva schifo in barba al fatto che suo padre era farmacista. E adesso, in mancanza di meglio, lavorava come ragazza hot dog al SS.
Laurenzia non era una bellezza: media statura, piuttosto in carne, capelli scialbi e occhi chiari, ma il suo datore di lavoro si complimentava sempre con lei perché era “la migliore ragazza hot dog di sempre!” E questo suo essere migliore consisteva principalmente nel non prendere a calci i bambini che la sbeffeggiavano come invece avevano fatto tutte le altre ragazze hot dog prima di lei.
Laurenzia odiava gli sguardi delle altre persone, odiava la vergogna sul volto dei suoi genitori, ma quello era ciò che il mondo lavorativo offriva e lei non voleva fare la disoccupata né la prostituta. Così Laurenzia si alzava ogni mattina, indossava il suo costume beige e rosso da panino e salsiccia, si piazzava di fronte alla vetrina del fast food con un plico di volantini in mano che distribuiva con un sorriso finto stampato in faccia al suon di “venite da Sanwich&Sandwiches, il miglior hot dog della vostra vita e ve lo dice chi di panini se ne intende.” Detto ciò ammiccava e si preparava alle risate e a volte anche agli insulti dei passanti.

Ma niente era più terribile del mercoledì!
Mercoledì: giorno della coca cola a metà prezzo dove ad annunciare questo lieto evento c’era lui: Pietro. Il ragazzo coca cola!
Pietro era insopportabile. Oltre al fatto che era orribile, piccolo, magrissimo con gli occhiali spessi come fondi di bottiglie e un terribile difetto di pronuncia che le S come quelle di Jovanotti se le sognava, gli colava continuamente il naso in maniera disgustosa. Le sei ore del mercoledì trascorrevano quindi tra un “Venite da Fschandwich&Fschandwiches” e una tiratina di naso e macabri pensieri di Laurenzia su come poteva massacrare nella maniera più dolorosa possibile il suo partner.  Ma ciò che irritava di più Laurenzia era il fatto che chiunque, dalla sua migliore amica, ai clienti, al direttore del fast food era convinto che lei e Pietro fossero insieme. E solo perché erano due sfigati: il ragazzo della coca cola e la ragazza hot dog. Come se i ciccioni dovessero stare con i ciccioni, i cinesi con i cinesi, i biondi con i biondi. Laurenzia odiava questi accoppiamenti combinati. Beh forse li avrebbe odiati di meno se lei non fosse capitata con Pietro.


Un giorno, un mercoledì, Laurenzia arrivò al lavoro, indossò la sua imbarazzante uniforme e si appostò fuori dal fast food. Pietro la salutò: “Ciao Laurenfschia!” E tiratina di naso. Laurenzia gli fece un cenno, poi lo ignorò. Con il suo primo volantino arrivò anche la prima risata di scherno di un bambino. La giornata prometteva proprio bene. Ma, all'improvviso ecco venire verso l’ingresso del fast food Lui. 
Non poteva essere davvero Lui!

Chi sarà questo Lui misterioso? E perché la nostra eroina è così elettrizzata? Non perdetevi la prossima emozionante puntata di Vita da cani: vita da hot dog.
La conduttrice ringrazia e augura buona serata ai bloglettori!
Sigla finale, titoli di coda.

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