Sigla iniziale.
La conduttrice saluta e presenta il racconto tratto dal bestseller "A dog's life"
Parte prima
A Laurenzia non piaceva il suo lavoro.
Laurenzia era una ragazza hot dog. Ovvero passava sei ore della sua
giornata vestita da panino di fronte ad uno dei fast food della rinomata
catena Sandwich&Sandwiches, conosciuta anche con l’ambiguo e infelice nome
di SS.
Laurenzia, ventun anni, aveva frequentato tre anni di farmacia
all’università prima di rendersi conto che in fondo a lei farmacia faceva
schifo in barba al fatto che suo padre era farmacista. E adesso, in mancanza di
meglio, lavorava come ragazza hot dog al SS.
Laurenzia non era una bellezza: media statura, piuttosto in carne,
capelli scialbi e occhi chiari, ma il suo datore di lavoro si complimentava
sempre con lei perché era “la migliore ragazza hot dog di sempre!” E questo suo
essere migliore consisteva principalmente nel non prendere a calci i bambini
che la sbeffeggiavano come invece avevano fatto tutte le altre ragazze hot dog
prima di lei.
Laurenzia odiava gli sguardi delle altre persone, odiava la vergogna
sul volto dei suoi genitori, ma quello era ciò che il mondo lavorativo offriva
e lei non voleva fare la disoccupata né la prostituta. Così Laurenzia si alzava
ogni mattina, indossava il suo costume beige e rosso da panino e salsiccia, si
piazzava di fronte alla vetrina del fast food con un plico di volantini in mano
che distribuiva con un sorriso finto stampato in faccia al suon di “venite da
Sanwich&Sandwiches, il miglior hot dog della vostra vita e ve lo dice chi
di panini se ne intende.” Detto ciò ammiccava e si preparava alle risate e a
volte anche agli insulti dei passanti.
Ma niente era più terribile del mercoledì!
Mercoledì: giorno della coca cola a metà prezzo dove ad annunciare
questo lieto evento c’era lui: Pietro. Il ragazzo coca cola!
Pietro era insopportabile. Oltre al fatto che era orribile, piccolo,
magrissimo con gli occhiali spessi come fondi di bottiglie e un terribile
difetto di pronuncia che le S come quelle di Jovanotti se le sognava, gli
colava continuamente il naso in maniera disgustosa. Le sei ore del mercoledì
trascorrevano quindi tra un “Venite da Fschandwich&Fschandwiches”
e una tiratina di naso e macabri pensieri di Laurenzia su come poteva
massacrare nella maniera più dolorosa possibile il suo partner. Ma ciò che irritava di più Laurenzia era il
fatto che chiunque, dalla sua migliore amica, ai clienti, al direttore del fast
food era convinto che lei e Pietro fossero insieme. E solo perché erano due
sfigati: il ragazzo della coca cola e la ragazza hot dog. Come se i ciccioni
dovessero stare con i ciccioni, i cinesi con i cinesi, i biondi con i biondi.
Laurenzia odiava questi accoppiamenti combinati. Beh forse li avrebbe odiati di
meno se lei non fosse capitata con Pietro.
Un giorno, un mercoledì, Laurenzia arrivò al lavoro, indossò la sua
imbarazzante uniforme e si appostò fuori dal fast food. Pietro la salutò: “Ciao
Laurenfschia!” E tiratina di naso.
Laurenzia gli fece un cenno, poi lo ignorò. Con il suo primo volantino arrivò
anche la prima risata di scherno di un bambino. La giornata prometteva proprio
bene. Ma, all'improvviso ecco venire verso l’ingresso del fast food Lui.
Non
poteva essere davvero Lui!
Chi sarà questo Lui misterioso? E perché la nostra eroina è così elettrizzata? Non perdetevi la prossima emozionante puntata di Vita da cani: vita da hot dog.
La conduttrice ringrazia e augura buona serata ai bloglettori!
Sigla finale, titoli di coda.
Nessun commento:
Posta un commento