sabato 4 aprile 2015

È stata sparata…una michiata.

A me mi interessa che si porgha un’attimo l’attenzzione su un’uso che si sta divulgando a machia d’Oglio.

L’uso degli errori grammaticali negli articoli di giornale!!!1!111

Ma prima di fare tutto questo, voglio dare una mia visione dell’italiano ben lontana da quella di illustri accademici della Crusca.

L’italiano è una lingua viva e come tale muta nel tempo. Cambia forma attraverso influenze di altre lingue; attraverso errori alcune forme “sbagliate” vengono accettate e diventano d’uso comune. Ci troviamo pertanto di fronte a qualcosa per cui oggi ribolle il sangue vedendo scritto coRtello, domani potremmo vedere i nostri figli utilizzare “il coRtello per tagliare il pane”.


Premesso ciò vi sono due tipologie diverse di errori:
un errore di natura strettamente grammaticale (v.coRtello)
ed un errore di più ampio di significato, un errore di senso logico, che muta il significato della frase.


Es.: Santa Lucia è stata sparata dalla polizzia di Brescia. Svotava i pachi dei regalli talliandoli col cortello.


Ricostruire il senso della frase, nonostante i numerosi errori proposti, è semplice:
la polizia ha sparato a Santa Lucia. Derubava i bambini svuotando i pacchi dei regali tagliandoli col coltello (i pacchi, non i bambini).

Tuttavia, e consentitemi di dirlo: puttana merda, “è stata sparata” indica che qualcosa sia fuoriuscito dalla canna di un’arma da fuoco, in gergo piratesco sputafuoco!

Significa che S.Lucia è stata lanciata come la donna cannone nell’universo, ha svoltato a destra alla seconda stella, ha visto (?) cose che noi umani non potremmo neanche lontanamente immaginare ed ha incontrato forme di vita extraterrestri che vendendola le han chiesto:

- Signora, cosa ci fa da queste parti?
- Sono stata sparata.

E giù lacrimoni.

- Intende forse dire che l’hanno uccisa?
- Eh…magari…almeno non mi troverei a fluttuare dispersa e disperata nell’universo.

domenica 16 novembre 2014

Elogio della domanda ingenua

Niente da fare: il modo più semplice, più rapido, più divertente, più efficace e (quasi) infallibile per trovare buone risposte è farsi buone domande. “Giudicate un uomo dalle sue domande più che dalle sue risposte”, dice Voltaire.

Farsi domande è un atto creativo: l’espressione di un atteggiamento che comprende curiosità, pensiero indipendente, apertura mentale, capacità di negoziare con il caos e l’incertezza.


Insomma, santa polenta!, fatevi delle domande. Sempre. Avete notato che un punto interrogativo a testa in giù somiglia a un amo? Bene: buttatelo nel mare del possibile, e vedrete che qualcosa di interessante ci resterà attaccato.

Se per caso vi state chiedendo quali domande conviene farsi (anche questa è una buona domanda), ecco qui:

  • Domande ingenue, le migliori per trovare nuove prospettive: che cos’è? Come funziona? Perché succede? Come comincia? Che senso ha? Quanto mi piace? … e perché?
  • Domande paradossali, ideali per cambiare punto di vista: è il magico what if, “che cosa succederebbe se…” (fosse più pesante? Più leggero? Capovolto? Peloso? Se costasse il doppio, oppure niente? Se avesse le ali… se fosse una pizza? Un cane? Che cosa succederebbe se la forza di gravità sulla Terra raddoppiasse? Se sparisse il denaro? Se fossimo alti tre metri?).
  • Domande ossessive, perfette per ottimizzare o finalizzare: si può fare meglio? In meno tempo? Con costi (economici, ambientali, umani…) inferiori? È utile? È efficace? È coerente? È equilibrato? O c’è qualcosa che non va? E che cos’è?
  • Domande metodologiche: qual è l’obiettivo? Qual è il prossimo passo? Quali sono i rischi e le opportunità? Quali sono i vincoli? Quali sono le risorse necessarie?


Ah: infine, un piccolo trucco. Per farvi delle buone domande, dovete dimenticarvi – ma sul serio – tutte le risposte che presumete di conoscere già.

da blog di Annamaria Testa su Internazionale. 
http://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2014/11/10/domande-creative

domenica 9 novembre 2014

Il filmone della domenica pomeriggio - la fine

Melancholia
diretto da Lars von Trier





> Guarda! È un pianeta che è stato nascosto dietro al sole, e ora passerà sopra di noi. È un passaggio ravvicinato.

> Non mi sembra il momento di spaventare zietta spezza-acciaio con queste cose...

> Se pensi che un pianeta mi spaventi allora sei veramente stupida.


BUONA VISIONE!

streaming ITA videopremium

streaming ITA video.tt


Guarda il filmone della scorsa settimana

domenica 2 novembre 2014

Il filmone della domenica pomeriggio - post Halloween, waiting for Christmas

Nightmare Before Christmas
diretto da Henry Selick




Cos'è? Cos'è? Ma che colore è?
Cos'è? Quel bianco intorno a me?
Cos'è? Io non l'ho visto mai! Starò sognando? In guardia, Jack!
Ma cos'è?



BUONA VISIONE!





venerdì 31 ottobre 2014

Walking Dublin : Howth

Gita a Howth. Freddo porco.
Howth è una piccola città portuale a nord di Dublino, in cui tira un vento della madonna. La città è posta all'estremità di Howth Head, che sarebbe il promontorio a nord della città. Comunque, a parte il vento, si può fare una bella passeggiata, se si riesce a stare in piedi, certo..
Ci sono anche le foche e non c'è una eccessiva puzza di pesce.

http://en.wikipedia.org/wiki/Howth

Qualche foto.









Non so se l'avevate capito ma fa un freddo porco e tira abbastanza tanto vento.


mercoledì 29 ottobre 2014

Walking Dublin : Phoenix Park

Oggi si sfrutta il sole e si va in gita a Phoenix Park.
Dopo aver seguito il corso del Liffey per un paio di chilometri dal centro, si entra in Chesterfield Street, una strada che taglia a metà il parco da cui partono alcuni sentieri diretti nei boschi e nei prati.
Nel parco sono presenti molti cerbiatti e daini e alzando gli occhi si può vedere qualche scoiattolo che scorrazza qua e là.


http://it.wikipedia.org/wiki/Phoenix_Park

Qualche foto









domenica 26 ottobre 2014

Il filmone della domenica pomeriggio

Into the wild
regia di Sean Penn






Il mare non fa mai doni se non duri colpi e qualche volta un'occasione di sentirsi forti. Ora, io non so molto del mare, ma so che qui è così, e quanto importi nella vita non già di essere forti ma di sentirsi forti, di essersi misurati almeno una volta, di essersi trovati almeno una volta nella condizione umana più antica, soli davanti alla pietra cieca e sorda senza altri aiuti che le proprie mani e la propria testa. 



BUONA VISIONE!

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Guarda il filmone della scorsa settimana