Comincia da oggi il racconto a caso. La storia non ha trama predeterminata e quindi non sappiamo dove andremo a parare, è completamente priva di ispirazione e introspezione, ma è appositamente pensata per farvi sprecare tempo. Ciò che scriviamo è frutto della nostra mente, ciò che pensiamo è frutto della nostra dipendenza dall'etanolo, quindi capite in che circolo vizioso ci siamo cacciati.
Volevo scrivere qualcosa di simpatico, non ci sono riuscito.
Beh, cazzi vostri.
Le persone intorno chiacchieravano. Lei ebbe un breve
sussulto e si risvegliò. Prese il bicchiere posato sul tavolo. La birra era
pessima, amara. Fuori, piovigginava appena e l’aria era fredda: non si vedevano
luci nel cielo, solo bagliori offuscati dei lampioni vicino alla strada.
Osservò i divani in pelle e le persone che ci erano sedute.
Niente, chiacchieravano. Qualcuno guardava distrattamente l’ora o il cellulare,
qualcun altro sembrava interessato alla carta da parati sciupata e scolorita
dal tempo.
Assaggiò di nuovo la birra, sempre amara, e tentò di
infilarsi nel discorso che volteggiava al suo tavolo senza però interessarsene.
Del resto, non erano grandi discorsi e fuori pioveva sempre di più.
Posò il bicchiere e andò a pagare. Forse era meglio tornare
a casa. Fregandosene del soprabito che andava inzuppandosi, arrivò alla
macchina. Da dentro, le gocce di pioggia rendevano le luci del locale solo un
confuso miscuglio di colori tremolanti.
Se ne tornò a casa.
Il giorno dopo era una bella giornata e la luce risplendeva
nelle pozze d’acqua.
Nessun commento:
Posta un commento