sabato 15 febbraio 2014

Il club degli emarginati (5)

Siamo fermi sotto casa di Ludovico pronti a muoverci. Direzione: Castellucciolo sul Po. Nessuna cartina, nessuna indicazione nemmeno su Google maps di dove si trovi questa imponente metropoli. Persino Narnia è una meta più gettonata e più facile da trovare. Per fortuna che Ludovico sa la strada.
Siamo divisi su due auto, guidate da Ludovico e Carolina, gli unici due che abbiano la patente e la macchina in verità. Abbiamo mostrato agli altri il nostro cartellone di protesta, non sono sembrati entusiasti. Il commento di Ludovico è stato, “molto colorato.” Forse si aspettava qualcosa di diverso.
In mezzora raggiungiamo la fantomatica Castellucciolo sul Po, in sostanza una distesa infinita di campi e tre case intorno ad una chiesa. La “manifestazione” si tiene all’oratorio del paese. Un grande evento insomma.
“Mi spieghi a che cosa servono gli inviti?” chiede Clodoveo a Ludovico.
“È più affollato di quello che sembra. È un evento esclusivo.” Risponde Ludovico, ma non sembra crederci nemmeno lui.
Smontiamo dalle auto. Il campo dell’oratorio è tutto illuminato, si sente una voce che parla al microfono presentando le ragazze, piccole macchie colorate su un palcoscenico. In effetti c’è un po’ di gente ad assistere, una cinquantina di persone al massimo, i parenti delle concorrenti probabilmente.
“Allora, ripassiamo il piano.” Ludovico ci dispone a cerchio intorno a lui. “Annina e Woody ai fuochi d’artificio in fondo al campo, li aiuterai tu Clodoveo. Isaia, Lasabrina e Carolina sul palco dietro le quinte con me, ci scorterà il mio amico giornalista. Si entra in azione al momento dell’incoronazione. Tutto chiaro?”
Annuiamo.
È strano ma sono un po’ agitata. Forse questa missione non servirà a nulla, ma in fondo è qualcosa che ci lega. Siamo una squadra ormai.
“Bene allora andiamo. In bocca al lupo a tutti. Vedrete, le cose cambieranno, sono sicuro.” Ci incoraggia Ludovico. Gli sorridiamo, ma tutti sappiamo bene quanto la cosa, se anche dovesse funzionare, non cambierà poi molto le cose. E capisco che ciò che rende Ludovico un emarginato non è tanto l’essere disoccupato e divorziato quanto il suo essere un idealista. Qualcuno che crede in ciò che fa, che crede che le cose possano cambiare con un’ingenuità che non appartiene agli uomini della sua età. È qualcosa di particolare che non tutti comprendono e per questo lo escludono.
Senza nemmeno rendermene conto mi ritrovo ai lati del palco a stringere la mano a un uomo di mezza età, il giornalista suppongo.
“Sai cosa stai facendo Ludovico?” chiede all’amico.
Ludovico annuisce. “Perfettamente. Tu preparati a scrivere l’articolo.”
“Per che giornale lavora?” vuole sapere Carolina.
I due arrossiscono. “Per Castellucciolo news. Il giornale del paese.” Risponde il giornalista che si rivela essere in verità ingegnere e giornalista nel tempo perso.
Mi stupisce non sentire commenti da parte di Isaia, mi volto e lo vedo quasi sbavare davanti alle aspiranti miss che sfilano sul palco con dei castissimi abiti lunghi fino alle caviglie. Dopotutto siamo in un oratorio.
“Dobbiamo salire sul palco.” Ci sollecita Ludovico.
“Sì, ottima idea!” Commenta Isaia fiondandosi sulla scaletta.
“Fermi voi!” veniamo stoppati da un uomo in giacca e cravatta. “Chi siete? Non potete salire.”
“Sono un giornalista!” si presenta l’amico di Ludovico.
“E loro?” insiste l’uomo.
“Siamo amici di una concorrente. Volevamo solo salutarla.” Provo a suggerire.
“I saluti dopo. Ora andate.”
“Aspetta Ambrogio. È tutto a posto.” Una ragazza biondissima e bellissima ci viene incontro. Isaia è praticamente morto ai nostri piedi. Non sappiamo chi sia ma il nostro aguzzino, Ambrogio, se ne va.
“Emm, grazie signorina per essere intervenuta. Noi, noi volevamo…” prova a spiegare Ludovico. Ma questa lo zittisce con un piccolo cenno e avvicinandosi ai nostri volti con fare cospiratorio mormora. “Non preoccupatevi, so chi siete.”
“Lo sai?” chiede Carolina.
“Sì, siete dei miei ammiratori! Quello è il cartellone con scritto il mio nome giusto?”
Ossignore, l’oca di turno doveva capitarci.
“Sì, esattamente, degli ammiratori. Scusa ma noi vorremmo stare qui per vederti meglio. È un problema?” Ludovico coglie la palla al balzo.
“No affatto. Fate pure. Se vinco vi faccio un autografo.” Risponde la biondina con una risata chioccia. Ha tutta l’aria di avere uno di quei nomi stupidi da barbie, come Lucy Lou, Chanel…
“Tifate per Lucilla allora!”
Ecco, Lucilla!
“Io resto con lei!” interviene Isaia.
Lo lasciamo fare, non abbiamo bisogno di lui, anzi, è un sollievo per le nostre orecchie.
Passiamo l’intera ora della sfilata in trepidante attesa. Ludovico è il più agitato di tutti, arriva perfino a prendere la mano mia e di Carolina. E il momento arriva. Il presentatore annuncia il nome della vincitrice.
“Lucilla Lucini.”
Manco a farlo apposta…
Lucilla indossa la corona piangendo di gioia.
Isaia ci raggiunge, “un po’ mi dispiace rovinare la serata di quella ragazza.” ci rivela. Allora è umano anche lui!
Ma è troppo tardi per cambiare il piano.

Il momento di agire è arrivato, ma le cose non vanno esattamente come previsto.

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