Laurenzia ha deciso di vendicarsi. Cosa avrà in mente la nostra eroina? E soprattutto, riuscirà nell'impresa? L'attesa sta per finire...
Laurenzia
non era esattamente il tipo di ragazza tutta azione e colpi di scena. Aveva
compiuto una sola mission impossible e il risultato era stato disastroso:
licenziata e scaricata. No, le grandi imprese non facevano esattamente per lei.
Ma era stanca di essere considerata come una suola da scarpe da tutti. Era il
momento di farsi valere! E non solo si sarebbe vendicata, ma ne avrebbe anche
guadagnato qualcosa.
Le armi in
suo favore erano: Pietro e la scarsa considerazione che gli altri avevano di
lei. Beh, non si potevano proprio dire armi eccezionali, certo una bomba
nucleare da far esplodere in faccia a Cornelio sarebbe stato meglio, ma poteva
accontentarsi.
Un piano
aveva già preso forma nella sua testa…
Come prima
cosa doveva farsi assumere alla Panini&Prosciutto. Si presentò all’ingresso
di prima mattina, indossando il suo costume da hot dog. Le sue referenze erano
“ quell’idiota di Carmine Smanganiello mi ha licenziata perché è psicopatico!”
Venne assunta. Insultare gli avversari è sempre un ottimo metodo nei casi più
disperati.
E di nuovo
si trovò in strada a distribuire volantini sbeffeggiata da tutti. Ma ormai non
le importava più niente perché sapeva che sarebbe durato ancora per poco,
presto, molto presto gli altri si sarebbero inchinati al suo cospetto e
l’avrebbero adorata e venerata. L’idea di diventare dittatrice non le
dispiaceva affatto, ma era troppo faticoso. E soprattutto c’era il forte
rischio di venire ammazzata. No, meglio lasciare perdere. Dopotutto anche la
sua idea non era per niente male.
La settimana
trascorse, Cornelio per fortuna non si fece mai vedere. Il martedì, giorno di
chiusura Laurenzia si presentò ugualmente al lavoro con tanto di costume.
Sapeva che ci sarebbe stato solo Boris, il direttore di sala chiamato
amichevolmente (o forse no) Stalin un po’ per i suoi baffi, un po’ per il suo
caratterino affettuoso e la sua simpatica abitudine di spedire chi commetteva
errori “NEI GULAG!” ovvero in bagno.
Boris le
aprì la porta. “ Siamo chiusi oggi, non ti ricordi?” le disse lisciandosi i
folti baffi.
“Davvero? Oh
si che stupida!”, risatina da oca giuliva che funziona sempre. “Posso entrare
solo dieci minuti? Penso di aver dimenticato un orecchino in cucina.”
“Un
orecchino? E non puoi cercarlo domani?”
Laurenzia
finse di scandalizzarsi, “me lo ruberanno senz’altro. E quell’orecchino apparteneva
alla mia bis bis nonna, un dono di fidanzamento da parte del suo primo ex
marito che lo aveva…”
“Va bene
entra! Ma stai zitta!”
Laurenzia si
fiondò in cucina. Boris la seguì con lo sguardo per un attimo, poi decise che
probabilmente era troppo stupida per combinare qualche disastro e la ignorò.
Ora
Laurenzia doveva solo trovare due cose: la ricetta segreta della salsa rose del
SS e la ricetta segreta del prosciutto di montone salato della
Panini&Prosciutto. Trovò la ricetta della salsa immediatamente,
spiattellata in bella vista sul muro. Quella del prosciutto sarebbe stata più
difficile e non poteva rubare semplicemente una fetta di salume perché sapeva
che il tocco magico e inconfondibile veniva dato alla fine, proprio per evitare
furti di quel tipo. Dove poter cercare? Pensa come Cornelio, pensa come uno
sporco traditore con un sorriso divino e l’animo di un porco. Dove potrei mai
nascondere qualcosa? Sono bello, anzi bellissimo, vanitoso, mi specchio in
tutte le vetrine. Ecco, nasconderei la ricetta dietro a uno specchio così che
tutte le volte che mi guardo vedo non solo quanto sono bello ma mi ricordo
anche di quanto sono ricco. Possibile che…Laurenzia entrò in bagno e dietro lo
specchio trovò proprio quello che cercava. Un fogliettino spiegazzato con
scritta la ricetta del prosciutto! Conato di vomito a leggere come era fatto. I
fast food facevano proprio schifo.
Perfetto.
Missione compiuta! Ora doveva solo uscire di lì e correre. Era a pochi metri
dalla porta quando questa si aprì e Cornelio comparve. Laurenzia aveva
dimenticato quanto fossero folti e scuri i suoi capelli. Ok, no, non l’aveva
dimenticato, ma ormai non aveva importanza. Cornelio la vide e strabuzzò gli
occhi notando il foglietto che teneva tra le mani. “Fermatela!” Gridò, ma Boris
non lo sentì. Laurenzia corse verso Cornelio che la bloccò circondandola con le
braccia. Mi sta abbracciando! No Laurenzia, svegliati e scappa! Lo spinse e
corse fuori. Correre è un po’ esagerato, piuttosto diciamo che barcollò
grondante di sudore. Per fortuna che fuori c’era la sua arma segreta, il suo
intrepido aiutante pronto ad assisterla.
“Laurenfschia fschono qui!”
Pietro era
venuto a prenderla in tandem con tanto di casco e ginocchiere. Laurenzia era
sempre più convinta che una bomba nucleare sarebbe stata la soluzione migliore,
ma non aveva tempo di lamentarsi. Salì come meglio poté in tandem e pedalò via
con Cornelio che sbraitava dalla porta del fast food e Pietro che tra una
tiratina di naso e l’altra fischiettava una canzone di Pupo.
Laurenzia
sorrise, il piano procedeva come previsto. Mancava l’ultima tappa e poi lei non
sarebbe più stata una ragazza hot dog!
Un bel trionfo per Laurenzia! Ma qual'è la meta del suo viaggio? E quali conseguenze avrà nella sua vita. Un po' di pazienza, lo scopriremo solo nella prossima puntata.
Sigla finale.
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