(Siccome pochi ne parlano, neanche
fosse il profilo Twitter di Balotelli.)
Si stava male prima, prima cioè che arrivasse internet.
Eravamo quasi costretti ad uscire di casa.
Poi arrivò la Nuova Rivelazione portata da questi social
media manager,
social minchia strategist, Ceo, Cip e Ciop tutti così Stay
Hungry, Stay Foolish: il wifi.
È indubbio che prima di questo famigerato anno 0
si stava veramente male.
Cioè, negli anni a.W.
(avanti Wifi) non avevamo il santone digitale di turno
che ci diceva cosa fare,
né quale fosse l’hashtag giusto per fare gli indignati su Twitter.
Negli anni d.W. invece si sta benone, tu fai click su
qualche link in qualche blog (tipo questo. nda) e un Ceo ti dice cosa devi pensare,
che film devi vedere la domenica pomeriggio e addirittura quale carne non
mangiare per essere solidale con quei quattro stronzi vegani di Scientology.
E
tutto questo senza neanche salutarti, senza neanche un «Ceo.»
Negli anni a.W., per esempio, la parola “Nerd” era ancora
ritenuta un insulto riservato a quella stretta cerchia di bambocci grassi, unti
e brufolosi che passavano le notti davanti a Windows95 o a giocare a Magic.
(massimo rispetto per quelli che hanno mantenuto lo spirito originale,
ma fate
schifo uguale, fatevene una ragione.)
Ma il momento è rilevante, perché stiamo cambiando il modo
di raccontare la realtà 2.0 semplicemente mettendo didascalie tragiche (di
solito in Arial Black giallo o verde, praticamente un tripudio di colori) su
immagini trovate a caso su Google, in modo da poterle condividere con altri
cretini come noi che stanno su Twitter a seguire le pornostar.
Qualche curiosità sul mondo d.W.
Lo sapevate che gli spagnoli non dicono uaifai ma vifì?
Lo sapevate che Internet, infernet, interdet?
Lo sapevate che «Mamma, ho un cavo usb nelle vene.»?
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