martedì 15 luglio 2014

Disagio 2.0: Il mondo negli anni a.W.

(Siccome pochi ne parlano, neanche fosse il profilo Twitter di Balotelli.)

Si stava male prima, prima cioè che arrivasse internet. 
Eravamo quasi costretti ad uscire di casa.


Poi arrivò la Nuova Rivelazione portata da questi social media manager,
 social minchia strategist, Ceo, Cip e Ciop tutti così Stay Hungry, Stay Foolish: il wifi.
È indubbio che prima di questo famigerato anno 0 si stava veramente male.



Cioè, negli anni  a.W. (avanti Wifi) non avevamo il santone digitale di turno
 che ci diceva cosa fare, né quale fosse l’hashtag giusto per fare gli indignati su Twitter.



Negli anni d.W. invece si sta benone, tu fai click su qualche link in qualche blog (tipo questo. nda) e un Ceo ti dice cosa devi pensare, che film devi vedere la domenica pomeriggio e addirittura quale carne non mangiare per essere solidale con quei quattro stronzi vegani di Scientology.
E tutto questo senza neanche salutarti, senza neanche un «Ceo.»



Negli anni a.W., per esempio, la parola “Nerd” era ancora ritenuta un insulto riservato a quella stretta cerchia di bambocci grassi, unti e brufolosi che passavano le notti davanti a Windows95 o a giocare a Magic.


(massimo rispetto per quelli che hanno mantenuto lo spirito originale,
 ma fate schifo uguale, fatevene una ragione.)


Ma il momento è rilevante, perché stiamo cambiando il modo di raccontare la realtà 2.0 semplicemente mettendo didascalie tragiche (di solito in Arial Black giallo o verde, praticamente un tripudio di colori) su immagini trovate a caso su Google, in modo da poterle condividere con altri cretini come noi che stanno su Twitter a seguire le pornostar.



Qualche curiosità sul mondo d.W.


Lo sapevate che gli spagnoli non dicono uaifai ma vifì?

Lo sapevate che Internet, infernet, interdet?


Lo sapevate che «Mamma, ho un cavo usb nelle vene.»?

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