domenica 31 agosto 2014

Il filmone della domenica pomeriggio

Identità
diretto da James Mangold




Salendo le scale ieri sera
ho incontrato un uomo che non c'era.
Nemmeno oggi lui è qua
spero tanto che se ne andrà... 


BUONA VISIONE!

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domenica 24 agosto 2014

Il filmone della domenica pomeriggio

The Blues Brothers
diretto da John Landis




Un orologio digitale Timex, rotto.
Un profilattico non usato.
Uno... usato.
Un paio di scarpe, nere.
Una giacca di un abito nero.
Un paio di pantaloni di un abito nero.
Un cappello, nero.
Un paio di occhiali neri.
23 dollari e 12 cents.
Firma qui.



BUONA VISIONE!

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sabato 23 agosto 2014

Come riconoscere un lombardo al mare

Ci sono diversi modi per individuare un lombardo al mare. Questa pratica guida può tornarvi utile. Ricerca basata su anni e anni di studi e guidata da me medesimo. Sempre per quella storia dell’autostima.

> La macchina
Anzitutto ci sono due tipi di lombardi: il bauscia milanese col SUV e tutti gli altri. Se il bauscia lo riconosci perché sfreccia in corsia di emergenza ai 160 all’ora mentre sei in coda, tutti gli altri guidano una Station Vagon carica all’inverosimile. E poco importa se vanno a Pizzo Calabro o a Casalborsetti: la loro automobile sembra la Stanza delle Necessità di Harry Potter. Perché il vero lombardo è un tipo previdente, anche in vacanza.

> L’abbronzatura
L’abbronzatura, in verità, non c’è. Il vero lombardo passa dal color neon dell’ufficio al rosso gamberetto di mare, passando per un rosa shocking che farebbe svenire anche Enzo Miccio. Spicca sulla spiaggia come una cacca di cane in mezzo al salotto di casa. E anche se agli occhi degli indigeni sembra soffrire tantissimo, lui è troppo orgoglioso per ammetterlo quindi porta il suo fardello in silenzio, un po’ come Frodo sul Monte Fato.

> Il rapporto con il pesce 
Il vero lombardo il pesce lo mangia due, massimo tre volte all’anno. Cosicché quando torna a casa dopo essersi ingozzato per 15 giorni di gamberetti e cozze deve annunciare a tutti i conoscenti “quanto cazzo era buono quel pesce”. Poco importa se gli è venuta la salmonellosi, l’importante è poter assumere l’espressione trionfante tipica di chi ha raggiunto l’obiettivo della vita.

> Il posto in spiaggia
Il lombardo circoscrive il suo territorio sulla spiaggia con un paio di gazebo, tavoli, sedie, barbecue e campo da beach volley personale. Quelli del luogo si chiedono se nella notte sia spuntato un nuovo impianto balneare, almeno finché il lombardo è costretto a tornare al nord, scomparendo da un giorno all’altro. L’indizio madre che può suggerirvi la presenza di un lombardo in spiaggia è la presenza della Gazzetta dello Sport, vera e unica compagna del lombardo in vacanza.

> La suocera
Generalmente in vacanza con il lombardo viene anche la suocera, la mamma di lei. È la fonte del 99% delle rotture di palle, ragion per cui viene chiusa nella stanza d’albergo almeno 20 ore al giorno a cucinare, rassettare la casa o tenere i marmocchi.

> L’atmosfera triste
Il lombardo al mare è circondato da un alone di tristezza non quantificabile, soprattutto perché parla solo di lavoro e di quanto ha fatto schifo l’Inter quest’anno (tradizione che ci accompagna da almeno cinquant’anni). L’atmosfera triste aumenta negli ultimi due o tre giorni di vacanza, quando il lombardo è già psicologicamente proiettato al ritorno a casa e già tende al gioioso colore del neon.


Di solito il lombardo dimentica qualcosa nel luogo di villeggiatura: si sa, è la legge dei grandi numeri. Molto spesso è un caricabatterie del telefono, nel migliore dei casi dimentica la suocera.

domenica 17 agosto 2014

Il filmone della domenica pomeriggio - ciao Robin

La leggenda del re pescatore
diretto da Terry Gilliam






La conosci la storia del Re Pescatore?
Comincia col re da ragazzo che doveva passare la notte nella foresta per dimostrare il suo coraggio e diventare re, e mentre passa la notte da solo è visitato da una visione sacra: nel fuoco del bivacco gli appare il Santo Graal, simbolo della grazia divina, e una voce dice al ragazzo: "Tu custodirai il Graal onde possa guarire il cuore degli uomini!". Ma il ragazzo, accecato dalla visione di una vita piena di potere, di gloria, di bellezza, in uno stato di completo stupore, si sentì per un attimo non un ragazzo, ma onnipotente come Dio, allungò la mano per prendere il Graal e il Graal svanì lasciandogli la mano tremendamente ustionata dal fuoco. E mentre il ragazzo cresceva la ferita si approfondiva, finché un giorno la vita per lui non ebbe più scopo, non aveva più fede in nessuno, neanche in sé stesso, non poteva amare ne sentirsi amato, era ammalato di troppa esperienza e cominciò a morire.
Un giorno un giullare entrò al castello e trovò il re da solo ed essendo un semplice di spirito egli non vide il re, vide soltanto un uomo solo e sofferente, e chiese al re: "Che ti addolora amico?" e il re gli rispose: "Ho sete e vorrei un po' d'acqua per rinfrescarmi la gola". Allora il giullare prese una tazza che era accanto al letto, la riempì d'acqua e la porse al re, ed il re cominciando a bere si rese conto che la piaga si era rimarginata. Si guardò le mani e vide che c'era il Santo Graal, quello che aveva cercato per tutta la vita. Si volse al giullare e chiese stupito: "Come hai potuto trovare tu quello che i miei valorosi cavalieri mai hanno trovato?" e il giullare rispose: "Io non lo so, sapevo solo che avevi sete".



BUONA VISIONE!

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giovedì 14 agosto 2014

E alla fine arriva Ludwig.

Immaginatevi il nostro Bertrand "Berty" Russell, filosofo e matematico affermato (nonché guida spirituale dell'autore), seduto pipa alla mano nel suo studio del Trinity College.
Siamo nel 1911. Proprio l'anno prima Russell e Whitehead hanno pubblicato i Principia Mathematica, studio destinato ad avere un grande successo nella filosofia e matematica del XX secolo, e che ha consacrato i due autori ad una grande fama accademica.

Ad ogni modo, figuratevi un simpatico Russell tutto tranquillo nel suo ufficio. All'improvviso "un tedesco sconosciuto apparve sulla porta, parlando un pessimo inglese ma rifiutandosi di parlare tedesco. Disse di essere un uomo che studiò ingegneria a Charlottenburg, ma che durante il suo corso acquisì la passione per la filosofia della matematica e che venne a Cambridge con l'obiettivo di seguire le mie lezioni".

Berty, afflitto anche durante la pausa pranzo dallo strano ospite tedesco, per i primi tempi non volle dar troppo peso al suo argomentare ostinato e perverso.

"Il mio ingegnere tedesco è molto polemico fastidioso. Non voleva ammettere che fosse certo che non ci fosse un rinoceronte nella stanza..."

"Penso che il mio ingegnere tedesco sia pazzo. Lui sostiene che nulla di empirico sia conoscibile - gli ho chiesto di ammettere che non ci fosse un rinoceronte nella stanza. Ma lui non ha voluto ammetterlo".

Naturalmente nessun rinoceronte era nell'ufficio di Russell quando dibatteva con lo strano ospite tedesco. Ma la follia di questi incontri è stata molto gravida di conseguenze nella filosofia contemporanea...perchè lo strano ospite tedesco null'altri era che Ludwig Wittgenstein.


I virgolettati sono lettere originali di Russell.
Tratto da Ray Monk, The duty of genius. La traduzione parziale è mia.


domenica 10 agosto 2014

Il filmone della domenica pomeriggio

C'era una volta in America
di Sergio Leone





> Come sta tua sorella?

> Sono anni che non la vedo. E' una grande star adesso.

> Perché, non si capiva? I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi. Chi avrebbe puntato su te?

> Io avrei puntato tutto su te...

> ...e avresti perso.

> Beh, sei stanco. Buonanotte.

> Buonanotte Moe, grazie.

> Che hai fatto in tutti questi anni, Noodles?

> Sono andato a letto presto.



BUONA VISIONE!




Se l'avete già visto, è meglio che spegnete il piccì e andate al mare.


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venerdì 8 agosto 2014

Storia del tacchino induttivista

Un tacchino da allevamento volle formarsi una serie di conoscenze certe sul mondo.

Fin dal primo giorno questo tacchino osservò che, nell'allevamento dove era stato portato, gli veniva dato il cibo alle 9 del mattino. E da buon induttivista non fu precipitoso nel trarre conclusioni dalle sue osservazioni e ne eseguì altre in una vasta gamma di circostanze: di mercoledì e di giovedì, nei giorni caldi e nei giorni freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole. Così arricchiva ogni giorno il suo elenco di una proposizione osservativa in condizioni più disparate. Finché la sua coscienza induttivista non fu soddisfatta ed elaborò un'inferenza induttiva come questa: "Mi danno il cibo alle 9 del mattino". Questa concezione si rivelò incontestabilmente falsa alla vigilia di Natale, quando, invece di venir nutrito, fu sgozzato.


Bertrand Russell

domenica 3 agosto 2014

Il filmone della domenica pomeriggio

Good bye Lenin!
diretto da Wolfgang Becker




> Quarantasette marchi e ottanta? All'Ovest non ci pagavi neanche la bolletta del telefono!


> Peccato che qui prima che te l'allaccino ci vogliano dieci anni...



BUONA VISIONE!